“Elezioni USA” la nota del segretario di M.A.P.S. Stanco Louis

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Dalle sconfitte elettorali ho la parvenza che non si abbia più la voglia di imparare nulla, secondo l’assunto “ Se non ho vinto è perché lui è peggio di me”, come se fosse un ossimoro. “Vincere è per i perdenti.”

Per le mie sensibilità politiche, ovviamente non è un “buongiorno politicamente parlando”.

Tuttavia, questa mattina dai sostenitori della Harris e dagli esponenti del centrosinistra italiano, ho notato vari post dove si elencano le gaffe di Trump, le sue frasi sessiste, razziste, omofobe e via discorrendo.

Nulla di si dice sul dato del voto popolare , dove Trump vince per la prima volta, oltre che al senato e quindi nel voto dei grandi elettori, prende tutto.

Al pari, nessuna ammenda o autocritica sull’operato dell’ormai precedente amministrazione Biden-Harris che evidentemente non è stato premiato.

Bene, questo che ormai è il solito “riduzionismo semplicista” con cui si commentano le sconfitte elettorali non è funzionale alla sinistra, in nessun posto del mondo.

Sarebbe buona regola dopo una sconfitta elettorale complimentarsi con l’avversario e meditare.

Per provare a vincere alla prossima tornata elettorale.

Per i democratici di tutto il mondo, per il centro- sinistra Italianano sarebbe auspicabile prediligere, nuovamente come interlocutore privilegiato l’operaio, il ceto medio-basso e le periferie, non solo l’intellettuale occhialuto e supponente.

Questa demonizzazione del popolo, talora elitistica, mi rimanda a tocqueville quando diceva “ disprezzo e temo la folla”.

Il popolo è sovrano e la struttura del sistema elettorale americano è espressione di democrazia.

Il popolo non è mai stupido, è che va compreso, per poter vincere.