Valle dell’Ufita: la mobilitazione per l’emergenza idrica
Il comitato “Uniamoci per l’Acqua” ha presentato ufficialmente la sua proposta ai sindaci della provincia di Avellino, durante una riunione ad Ariano Irpino incentrata sul Masterplan e la crisi idrica. Il documento nasce da mesi di lavoro, incontri pubblici e analisi tecniche, coinvolgendo cittadini, scuole e professionisti per affrontare una questione cruciale: la gestione dell’acqua.
Tra le richieste principali avanzate dal comitato ci sono la dichiarazione formale dello stato di emergenza idrica strutturale, un piano straordinario per il rifacimento delle reti, il blocco di nuove captazioni e progetti ad alto impatto idrico, una presa di posizione chiara per l’acqua pubblica e una mobilitazione vera e condivisa con la cittadinanza.
I sindaci presenti hanno mostrato reazioni diverse: alcuni hanno ascoltato con attenzione, altri hanno manifestato incertezza, mentre alcuni hanno riconosciuto i limiti delle istituzioni. Ora, però, sono necessarie decisioni concrete. La proposta è stata consegnata ufficialmente e il comitato attende risposte, con la promessa di continuare la battaglia in difesa dell’acqua, della dignità e del futuro dell’Irpinia.La proposta del comitato “Uniamoci per l’Acqua” si concentra su cinque punti fondamentali per affrontare la crisi idrica nella Valle dell’Ufita e garantire una gestione sostenibile dell’acqua:
-Dichiarazione formale dello stato di emergenza idrica strutturale, riconoscendo la gravità della situazione e l’urgenza di interventi concreti.
-Attuazione di un piano straordinario per il rifacimento delle reti idriche, al fine di ridurre dispersioni e migliorare l’efficienza del sistema.
-Stop a nuove captazioni e progetti ad alto impatto idrico che potrebbero compromettere ulteriormente le risorse idriche disponibili.
-Presa di posizione chiara per la tutela dell’acqua pubblica, garantendo la gestione trasparente e collettiva di questo bene essenziale.
-Mobilitazione condivisa e aperta ai cittadini, affinché la popolazione possa essere coinvolta attivamente nelle decisioni e nelle azioni di tutela.
Il comitato chiede meno parole e più azioni concrete da parte delle istituzioni, affinché la questione dell’acqua venga affrontata con responsabilità e coraggio.
Marika Remondelli