Avellino sull’orlo della crisi: venti giorni per salvare l’amministrazione Nargi

Avellino sull’orlo della crisi: venti giorni per salvare l’amministrazione Nargi

Il destino dell’amministrazione guidata da Laura Nargi si gioca in venti giorni, il tempo concesso dalla Prefettura per approvare il rendiconto finanziario che era stato bocciato durante l’ultima seduta di Consiglio. Un documento che pesa ben oltre i numeri: è il simbolo di una tenuta politica sempre più traballante.
L’atto prefettizio non lascia spazio a interpretazioni: o il Consiglio approva il bilancio, oppure sarà scioglimento. Per il sindaco Nargi e la sua maggioranza, si tratta dell’ultima chiamata. Servono almeno 17 voti favorevoli per evitare il commissariamento del Comune, ma con l’opposizione in gran parte contraria e un clima interno teso, l’impresa appare tutt’altro che semplice.
Tra i principali protagonisti della crisi c’è anche l’ex presidente del Consiglio, Festiani, che si è schierato apertamente contro il documento contabile, segnando una rottura evidente con la linea della giunta. Il suo dissenso ha avuto un effetto domino, alimentando malumori e distinguo anche all’interno della stessa maggioranza.
Nel frattempo, la città osserva. I cittadini, già provati da disservizi e criticità mai risolte,dalla gestione dei rifiuti al degrado urbano ,guardano con crescente diffidenza agli sviluppi in aula. La politica appare distante, prigioniera di logiche interne e calcoli strategici.
A rendere il tutto più incerto è anche l’eventualità che alcuni consiglieri scelgano di non presentarsi alla prossima convocazione. Un’assenza, in questa fase, vale quanto un voto contrario. Ed è proprio su questo piano che si giocheranno gli equilibri: chi deciderà di restare fuori dall’aula avrà comunque un peso decisivo sul futuro dell’amministrazione. La situazione è delicata e, se da un lato la Prefettura si mostra inflessibile, dall’altro la politica locale sembra cercare faticosamente un equilibrio. Riusciranno i protagonisti di questa crisi a trovare una mediazione? Oppure Avellino sarà costretta a ripartire da zero, sotto la guida di un commissario?
Quel che è certo è che i prossimi venti giorni saranno decisivi. Non solo per la giunta Nargi, ma per tutta la città, che merita risposte, visione e soprattutto stabilità.
Marika Remondelli