Benevento:Verso una giurisprudenza inclusiva. L’adozione di maggiorenni nelle famiglie omogenitoriali

Benevento: Verso una giurisprudenza inclusiva. L’adozione di maggiorenni nelle famiglie omogenitoriali

Il Tribunale di Benevento, con una recente sentenza pubblicata il 22 maggio, ha compiuto un significativo passo in avanti verso il riconoscimento giuridico delle famiglie omogenitoriali, ammettendo l’adozione di una persona maggiorenne nell’ambito di un’unione civile tra persone dello stesso sesso. Lo ha annunciato con grande soddisfazione l’avvocato Stefania Pavone che ha patrocinato l’istante e ha dunque sottolineato che si è trattato di un traguardo storico per la giurisprudenza che ha superato ostacoli pregiudiziali.La decisione nasce dal ricorso di una donna civilmente unita con la madre dell’adottanda, con la quale quest’ultima convive ininterrottamente da circa trent’anni. Pur non rispettando il requisito della differenza minima di età di diciotto anni previsto dall’articolo 291 del codice civile, il Tribunale ha ritenuto che tale limite non costituisca un ostacolo insormontabile, valorizzando invece la stabilità della relazione, la comprovata affectio familiaris e la funzione genitoriale di fatto. Il cuore della pronuncia risiede nella lettura evolutiva e costituzionalmente orientata delle norme. In particolare, il Tribunale ha interpretato la legge n. 76/2016 – che disciplina le unioni civili – come uno strumento capace di estendere le tutele familiari previste per il matrimonio anche ai contesti omogenitoriali, in forza del principio di effettività dei diritti. In tale prospettiva, il silenzio normativo rispetto all’applicabilità dell’articolo 291 c.c. alle unioni civili non rappresenta una esclusione implicita, bensì un’apertura interpretativa fondata sul richiamo all’articolo 1, comma 20, della stessa legge. I giudici hanno quindi affermato che ciò consente l’estensione sistematica delle tutele, a condizione che siano compatibili con la struttura e la finalità dell’unione civile. Sul piano dei riferimenti giuridici, la sentenza si colloca nel solco tracciato da importanti precedenti, tra cui la Cassazione a Sezioni Unite n. 9006/2021 e la Cassazione n. 7667/2020, nonché dalle pronunce dei Tribunali per i minorenni di Roma, Trento e Bologna. In tutti questi casi, i giudici hanno già riconosciuto la legittimità dell’adozione nelle famiglie omogenitoriali, valorizzando il legame affettivo e la genitorialità sociale anche in assenza di vincoli matrimoniali. Particolarmente rilevante è la considerazione sull’età: nel caso di Benevento, la differenza tra adottante e adottanda è di sedici anni, e tuttavia, in presenza di una relazione stabile e consolidata, il Tribunale ne ha ritenuto l’irrilevanza ai fini della validità dell’adozione. In sintesi, la pronuncia beneventana contribuisce al consolidamento di una giurisprudenza orientata all’inclusività e al riconoscimento delle pluralità familiari. L’adozione di maggiorenni si configura così non solo come un atto giuridico, ma come uno strumento di tutela identitaria e affettiva, capace di garantire dignità e diritti alle relazioni vissute quotidianamente. In un contesto sociale in continua evoluzione, il diritto si mostra flessibile e attento ai bisogni reali delle persone, interpretando le norme non come barriere, ma come ponti verso una giustizia sostanziale.

Marika Remondelli