L’Irpinia nelle mani della criminalità. A Montoro manifestazione di solidarietà ai sindaci minacciati

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Aree industriali da una parte, eolico dall’altra, espansione del territorio. Questi sarebbero, in pratica, i motivi che hanno fatto emergere gli interessi della malavita organizzata in alcuni comuni della provincia irpina. Quattro i Comuni presi di mira, ma se le indagini della magistratura saranno più approfondite, anche perché adesso sono soltanto agli inizi, potrebbero risultare di più. I sindaci di Montoro, Monteforte, Andretta e Lacedonia, nei giorni scorsi hanno ricevuto minacce di morte, anche attraverso bossoli di pallottole arrivate ai propri comuni.  Dalla valle dell’ Irno all’Alta Irpinia, insomma, la preoccupazione si fa largo.

A Montoro, che dopo l’unione dei due paesi è divenuto il terzo Comune per  numero di abitanti, probabilmente ha messo le mani la criminalità organizzata dell’agro nocerino sarnese. E dove il primo cittadino Mario Bianchino ha subito forti intimidazioni. Così come a Monteforte Irpino, territorio pieno di zone industriali che hanno destato gli appetiti della malavita. Anche Giordano, sindaco, ha subito intimidazioni. Le pale eoliche, invece, deturpano il paesaggio dell’Alta Irpinia e circondano Lacedonia e Andretta, divenute meta preferita degli affari della malavita proveniente dal Foggiano. Così come per le altre realtà la criminalità giunge dal Napoletano.

Comuni, quindi, terra di mezzo e quasi terra di nessuno. Buona per riempire, ancora di più, le casse della camorra o della n’drangheta o della Rosa dei venti. Una grande manifestazione di solidarietà, intanto, si è tenuta ieri proprio a Montoro dove, oltre alle istituzioni, sono scesi in strada i cittadini, associazioni. Bianchino ha voluto sottolineare come la malavita, da queste parti,”non metterà radici”.Tra gli altri, era presente anche l’ex vice presidente del Csm Nicola Mancini, insieme ad altri primi cittadini che non hanno voluto far mancare il proprio sostegno al sindaco di Montoro. Anche il senatore Massimiliano Manfredi, componente della Commissione parlamentare antimafia, ha detto che” un territorio tranquillo non sempre è garanzia di mancanza di fenomeni”. Intanto la magistratura e le forze dell’ordine stanno lavorando per accertare le responsabilità delle minacce ricevute dai sindaci.

Giancarlo Vitale