Avellino – Storia di Alessandro, da uomo di successo a vita da clochard

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Avellino – Una storia drammatica quella di Alessandro Abbondante. Nel cuore di Avellino c’è un uomo che da circa un mese denuncia la propria condizione di esclusione sociale.

Ex titolare di un noto locale “in” di Avellino; ha 41 anni e da circa un mese è totalmente isolato dal resto del sistema sociale.al 1

“Avevo una vita perfetta, un lavoro, una casa, una compagna e due splendide bambine di 14 e 9 anni, ero un padre e un compagno affettuoso e attento. Poi ho iniziato ad allacciare rapporti con persone facoltose di Avellino, ho iniziato a far la bella vita, finchè è arrivata lei, la cocaina, e ha distrutto tutto ciò che avevo costruito, la mia vita privata e il mio essere uomo. Ho venduto il locale, e successivamente, dopo un brutto incidente e cinque giorni di coma mi sono ripreso miracolosamente, e a quel punto ho capito che la vita aveva deciso di darmi un’altra possibilità, e l’unica strada da percorrere era quella di entrare in una Comunità. Quindi sono entrato nella Comunità Cenacolo di Bari e successivamente in quella di Saluzzo. Oggi, dopo un anno e mezzo in comunità ho capito i miei errori e cerco solo di riprendermi in mano la mia vita, un lavoro e fare il papà. Ma tutto ciò mi è stato negato. Una volta rientrato ad Avellino sono stato abbandonato da tutti. Mi sono rivolto alla Caritas di Don Tonino Bello, ma l’unica cosa che potevano offrirmi era un pasto al giorno, niente di più; mi sono rivolto al Vescovato, anche qui nessuna risposta, solo un “Prego per te” detto da un frate, mi sono rivolto alle autorità ma silenzio assoluto. Ho dormito all’inizio in una baracca abbandonata e mi lavavo in un torrente, finchè ho incontrato una coppia di rumeni che si sono offerti di ospitarmi a casa loro, per darmi un piatto caldo e un tetto. Qualche giorno fa ho incontrato l’assessore alle politiche sociali del comune di Avellino Teresa Mele che è stata l’unica che ha promesso di interessarsi al mio caso e non abbandonarmi. Penso che la mia storia la debbano sapere tutti, ma più che mai si deve sapere che un cittadino italiano che dai 18 anni fino ai 37 ha servito questo Stato pagando tasse e contributi, e dopo aver fatto un cammino sano per un anno e mezzo capendo gli errori commessi dai 37 anni fino ai 39 venga lasciato solo ai margini della società senza aiuto da parte della Chiesa e Istituzioni – dichiara Alessandro Abbondante”

Molto forte l’appello di Alessandro, che, non è altro che un uomo che chiede dignitosamente, e senza vergogna i propri diritti di padre e cittadino italiano per un tetto e un misero lavoro. Un uomo che vuole riprendersi in mano la propria vita.

Oppure si aspetta che succeda, ciò che accadde al povero Angelo (36 anni) che morì di freddo al Mercatone, dove tutti sapevano ma nessuno lo aiutò?

Perché non dare una seconda possibilità ad una persona affinchè non diventi un barbone?

Finire in mezzo ad una strada, non è una scelta, bensì l’ultimo stadio di una via crucis che segue il binario della disperazione, un isolamento sociale. Perché permettere ciò?

E’ questo, quello che il Signor Abbondante vorrebbe porre all’attenzione dell’opinione pubblica: la gravissima condizione di esclusione sociale in cui versa, sotto gli occhi di un mondo indifferente.