Bisaccia(AV)-LA FESTA DI SETTEMBRE in Alta Irpinia d’Oriente. A Bisaccia una serata di allegria e di speranza

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festa settembrina Bisacci

Successo della serata dedicata alla ”Festa di settembre”, svoltasi il 9 settembre, a Bisaccia Nuova, dell’Alta Irpinia d’Oriente, organizzata dall’associazione ”Circolo Culturale Rinascita Bisaccese”, nonostante il clima rigido, che sembra abbia voluto anticipare, un po’ prematuramente, la chiusura del caldo estivo.

Il significato di questa festa ce lo ricorda il presidente dell’associazione, il bisaccese Tonino Miele:

“Un evento che vuole riprendere la tradizione delle feste di settembre di una volta. Un tempo era l’occasione per il mondo agricolo di ringraziare del raccolto e per l’imminente semina. Era usanza a Bisaccia, dopo aver conservato i prodotti raccolti, dal grano al mais e altri cereali, fare una festa di ringraziamento”. Perché di festa di chiusura si tratta e si trattava che vuole avere un valore simbolico, per questo paese, e anche per altri della zona, il recupero di una tradizione di un’identità economica e culturale. “ Una festa che ostinatamente si svolge da alcuni anni ” aggiunge il Presidente “che “vuole un po’ riprendere quella tradizione, la festa civile più importante che si svolgeva nel passato a Bisaccia e coincideva con la fiera di settembre.”

Dopo la sottoscrizione popolare, iniziata alcuni giorni prima, un bel concerto pubblico e gratuito del cantautore e vocalist italiano Franco Simone. Il cantautore meridionale di formazione del Salento, non è di quelli che, hanno il più delle volte solamente futili dell’estate con copie di canzoni di altri autori noti. Franco Simone, cantante e Paroliere riconosciuto dalla critica per i suoi testi poetici, ha avuto notevoli successi anche in paesi di lingua spagnola, uno per tutti all’importante “festival di Viña del Mar” in Cile.
Le sue canzoni sono presenti in numerosi film e fiction TV e riproposte in svariati talent show. Ha riproposto alcuni brani da lui composti, con un suo stile piacevole e graffiante di canzoni di musica leggera in versione pop melodica, brani in lingua dialettale e una sua versione leggera della sinfonica Stabat Mater, con testo latino di Jacopone da Todi, del XIII secolo. A seguire del cav. Giovanni Padovano i classici fuochi pirotecnici,tradizionali  di simbolo di festa, annuncio e ricchezza inaspettata, conclusosi con il, ugualmente, tradizionale, auspicio: “Chiu maggiore l’ann che vene” ( Sia ancora meglio, l’anno che viene) e il finale “ colpo scuro ” (Il botto finale). Si, con l’aggiunta del palco, delle luci, delle bancarelle, e un po’ di allegria, questa la festa. Ma, detto cosi’, sembrerebbe che le parole del Presidente dell’ associazione ”Circolo Culturale Rinascita Bisaccese” possano ridursi a uno dei tanti luoghi comuni retorici usi per l’occasione, tradirebbero l’auspicio e nonrenderebbe il senso e la volontà ostinata della festa. Invece, si tratta del recupero di una manifestazione secolare. Un evento di civiltà contadina, un’antica usanza molto diffusa nei nostri territori che si svolgeva con cadenza annuale ai primi mese di settembre, che allora era organizzata con tanto di ufficialità dall’Amministrazione Comunale con la collaborazione della Pro Loco del tempo e delle principali organizzazioni di categoria agricole. Nel tempo, tante di queste feste hanno perso la loro connotazione originaria e la loro identità, al punto da trasformarsi in una banale festa del futile ricreativo. Certo, la sopravvivenza originaria non può essere un semplice, quanto impossibile, ricordo nostalgico di un mondo che non esiste più, o meglio si direbbe si è trasformato, allora anche una festa per essere ripresa va rivissuta anche con parallela crescita e innovazione per un evento di apprezzamento per la buona raccolta del prodotto utile a nutrire la famiglia durante l’anno fino al raccolto successivo. Come si allarga e si riadatta oggi la festa e si riprende fino in fondo la sostanza nel significato originario di attività in grado di concorrere allo sviluppo economico del paese e del territorio? Come si ritrova un’occasione, allegra e festosa, per riflettere collettivamente per l’integrazione fra produzione economica e culturale e per valorizzare le risorse proprie, oggi diversamente organizzate, di questo  territorio? Come un incontro collettivo di festa può essere di incentivo e intermediazione a far conoscere  nuove produzioni agricole, animali, strumenti, prodotti? Come giungere a una festa che rompa la routine quotidiana  e contribuisce a creare un nuovo ambiente, la sensazione di allegria, la risata della speranza per un’ intensificazione della vita di questi luoghi? Domande che credo bisognerebbe porsi e provare a sviluppare a partire dal prossimo anno, perché sia una festa allegra e simpatica ma anche il ricordo e la rivitalizzazione della Festa di Settembre e non una festa qualunque.                                           
Michele  Frascione
SI ringrazia Michele Frascione Junior per le fotoBisaccia festa settembrina foto Michele Frascionemichele frascione
Franco Simone Festa settembrinafesta settembrina