Silvio Elia Ferrara:” Il Napoli non può accontentarsi del secondo posto, deve cercare di fare ancor di più per salire sul piedistallo più alto”

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Domenica 22 aprile, la Juventus affronta sul proprio campo il Napoli. Una partita che può valere una stagione, se vincesse la Juve il campionato si chiuderebbe, viceversa una vittoria dei partenopei riaprirebbe tutto, un pari potrebbe essere ancora un risultato favorevole agli uomini di Sarri tenuto conto delle due difficili gare che i campioni d’Italia devono affrontare sia contro l’Inter che la Roma. Abbiamo chiesto a Silvio Elia Ferrara il suo parere sul momento che vivono le due squadre in vista della partitissima del prossimo turno.

Quali sono le differenze tra Juventus e Napoli da un punto di vista tecnico e tattico?

“Sul piano tecnico la rosa della Juve è più importante, più ricca, con delle alternative maggiori rispetto a quelle che ha il Napoli.  Da un punto di vista tattico, il Napoli ha un gioco consolidato che ripete in modo ossessivo, tende a imporre il proprio gioco, i suoi schemi. La rivale è più camaleontica non avendo uno schema prefissato, è capace di cambiar pelle anche più volte nella stessa gara. Anche il suo allenatore lo è a differenza di Sarri che è standardizzato anche nei cambi. Emblematico il cambio Pjanic- Douglas Costa che ha stravolto la partita con la Sampdoria”.

Psicologicamente chi arriva meglio alla gara?

“Psicologicamente entrambe stanno bene, meglio il Napoli che si è riavvicinato a 4 punti, differenza non è decisiva ancor di più se dovesse riuscire a battere i rivali in trasferta, ma anche un pareggio potrebbe andar bene perché il calendario è più favorevole al Napoli, la Juve deve giocare contro l’Inter, la Roma. Il Napoli ha la sola partita complicata con la Fiorentina. Un pareggio potrebbe mantenere vivo l’interesse per lo scudetto. Da un punto di vista atletico, invece, la Juve è più fresca con una migliore gestione complessiva della rosa”.

L’eliminazione dalla Champions può influire negativamente sui campioni d’Italia?

“Non pesa sui campioni d’Italia l’eliminazione contro il Real Madrid, per la modalità in cui è maturata, se avesse perso anche il ritorno con tre gol di differenza, sarebbero usciti fortemente ridimensionati. Hanno fatto, invece, una grandissima partita su un campo difficile, riuscendo quasi a fare l’impresa perdendo, alla fine, per un calcio di rigore contestato. Dunque, ha mantenuto inalterato il livello di autostima anzi ha maturato un senso di rivalsa e rabbia forti per cui non esce indebolita anzi rafforzata”.

Il campionato del Napoli come è stato fin qui?

“Il Napoli deve essere orgoglioso e pure la sua tifoseria per il campionato strepitoso fin qui compiuto. Da anni la corsa allo scudetto si chiudeva a marzo. Se non ci fosse stato il Napoli, avrebbe già vinto anche quest’anno con mesi di anticipo. I punti di ritardo con le romane, le milanesi sono abissali. Invece, così si è mantenuto vivo l’interesse per l’esito finale. I partenopei non possono accontentarsi del secondo posto, sono divenuti una realtà straordinaria e non solo in Italia. Sarri, i suoi uomini, devono cercare di fare ancor di più, nei limiti del possibile, per salire sul piedistallo più alto”.