Grottaminarda (Av)-Sembrava un argomento ormai dimenticato. Ma, invece, la vicenda del”Corvo” sta vivendo una seconda puntata. Ed è più interessante di quella precedente. Naturalmente,tra i cittadini, ma sopratutto addetti ai lavori le bocche sono cucite e si mantiene il più stretto riserbo.
Mentre il primo filone delle indagini sulla lettera anonima apparsa sui muri della cittadina ufitana, in cui si parlava di esercizi commerciali in ritardo con i pagamenti delle tasse comunali, sarebbero in corso, ecco la seconda puntata a firma, probabilmente, della stessa mano che avrebbe mandato queste lettere ancora una volta agli uffici comunali, ad altri commercianti e all’associazione che li tutela.
E, stavolta, ancora più dettagliato. Non più tardi di qualche settimana fa, i commercianti di Grottaminarda per la prima volta hanno messo in atto lo sciopero, una serrata dei negozi. E si sono sempre difesi dicendo che”siamo gente che i alza alle sei di mattina per tirare su le proprie saracinesche “.
Uno sciopero, quello scorso, che sottolineava la propria distanza dall’attuale amministrazione comunale che, certamente, non si è mostrata mai dalla parte di chi mantiene in piedi, con sacrifici e talvolta anche difficoltà, una settore che una volta era il fiore all’occhiello di questa comunità.
Giancarlo Vitale.
