Biogem: realtà del presente proiettata nel futuro di Nicola Prebenna

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Dopo l’inaugurazione della decima edizione del meeting Le2Culture, con la presenza autorevole del Presidente della Repubblica, si è entrati oggi nel vivo del programma. Ad ogni giorno la sua vivacità, i suoi temi, ma naturalmente alcuni momenti risultano più vicini alle attese degli invitati, per le ragioni più diverse. Tre sono stati gli eventi che questa sera hanno maggiormente soddisfatto le attese del pubblico. In apertura dei lavori del pomeriggio, ha avuto luogo l’omaggio al prof. Aldo Masullo per i suoi 95 anni. A presentare sinteticamente l’attività del filosofo ha provveduto il prof. Michele Farisco, anche lui filosofo, che con competenza e precisione ha delineato un quadro chiaro dell’attività del prof. Masullo. Questi, sulla scia dei suoi maestri, tra cui il prof. Aliotta e Cleto Carbonara, ha maturato l’esperienza di un pensiero non dogmatico, ancorato all’interesse epistemologico, attingendo sincreticamente ai diversi indirizzi del pensiero moderno e contemporaneo, spaziando tra esistenzialismo e fenomenologia. Infine il prof. Farisco ha completato la presentazione del filosofo Masullo, sottolineando come egli abbia saputo coniugare pensiero e impegno, ricordando l’attività politica a completamento del nesso tra riflessione e intervento sulla realtà. E’ intervenuto a sua volta il presidente di Biogem, il prof. Ortensio Zecchino il quale ha voluto sottolineare i rapporti personali intrattenuti con il prof. Masullo, non mancando di ritornare sul ruolo dell’intellettuale che, se è autentico, non può rinchiudersi nella torre d’avorio delle sue elucubrazioni, ma deve essere accorto tessitore di accordo tra pensiero e vita, ricordando un episodio riferito da Croce, riguardante un senatore, Pio Raina, che incarnava il politico e intellettuale chiuso nel proprio mondo e pertanto incapace di avvertire l’esperienza del presente. Sottolineando il ruolo che occupa nel pensiero di Masullo il Logos, il pensiero che si fa parola, ha espresso, a nome di tutti i presenti, gli auguri per i suoi 95 anni e lo ha invitato a prendere la parola. Con rigore logico e vivacità espressiva, il prof. Masullo si è soffermato sull’unicità della cultura, di cui ha ricordato la definizione di avere cura, avere a cuore, come suggerisce l’etimologia della parola cultura, derivata dal verbo latino colere, coltivare, avere cura. L’intellettuale tradisce la propria vocazione quando rinuncia alla passione per la vita, quando parla senza avere a cuore, quando gli sfugge il senso della vita. Anche su cosa sia la coscienza si è soffermato, sottolineando la diversità con l’intelligenza artificiale, che è anche in grado di eseguire, ma è incapace di porsi domande. Le sue parole sono limpide, chiare e lui ha anche il pregio della sintesi. Un caloroso applauso ha scandito la fine del suo intervento. Altro momento forte della serata è stato l’intervento del premio Nobel per la Chimica nel 1987, il francese Jean Marie Lehn. Molto prolifica e feconda la sua produzione scientifica, è membro di molte accademie ed istituzioni a livello internazionale. Il premio Nobel gli fu conferito con questa motivazione: “Per lo sviluppo e l’uso di molecole con interazioni strutturali specifiche ad alta selettività”. Nel corso del suo intervento ha posto l’accento su come realizzare il superamento e la sintesi tra il mondo della fisica e quello della biologia. Nonostante i dati presentati non fossero semplici, è riuscito con notevole carica empatica ad interessare i presenti e ad essere accattivante. Interessanti anche gli altri due interventi, quello sui confini dell’abitabilità nell’universo, e quello sul cielo di Leonardo. Da ultimo, è stata anticipata la consegna del premio letterario “Maria Antonia Gervasio”, riconoscimento attribuito all’opera di divulgazione scientifica ritenuta meritevole. Il premio è stato attribuito al prof. Gianfranco Pacchioni, pro-rettore dell’università La Bicocca, per l’opera Scienza, quo vadis?, testo che è stato tradotto in inglese con un titolo che suona La superproduzione di verità. Dopo la consegna del premio, il prof. Pacchioni ha a grandi linee illustrato il contenuto dell’opera: in sostanza chiarisce che, pur essendo oggi notevolmente aumentata la produzione di opere e articoli scientifici, spesso i contenuti si sovrappongono e alla mole di produzione molto alta non corrispondono risorse adeguate, che anzi risultano inversamente proporzionali alla mole di pubblicazioni esistente. Domani 9, meglio questa sera per chi leggerà, sarà l’atto finale per questa edizione che conferma la validità scientifica di Biogem e l’inserimento a pieno titolo tra gli istituti di ricerca dell’Italia meridionale che realizzano traguardi significativi: guardando al futuro con determinazione!