Grottaminarda (AV) – Cobino invita il ministro a visitare il cantiere. Per la Lioni – Grottaminarda chiesto un incontro al Prefetto di Avellino

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Grottaminarda – “È come quando andavamo alla scuola materna – dice il segretario provinciale della Cisl, Mario Melchionna -.Il tuo vicino di banco ti strappa a il disegnino perché pensava fosse più bello del suo”.
Il sindacalista, davanti alla sede di Grottaminarda aggiunge, in merito ai lavori fermi della Lioni Contursi Grottaminarda:”La dobbiamo dire tutta: questo governo non sta facendo altro che distruggere quello che è stato fatto prima”.
Una giornata piena, nella cittadina ufitana, quella di ieri.
Prima l’incontro unitario dei sindacati e, poi, l’appuntamento a palazzo Portoghesi con il sindaco di Grottaminarda, Angelo Cobino.
Un solo argomento:l a sospensione dei lavori della strada “dei due mari”,che in piazza ha visto anche gli operai dei cantieri che, da quattro mesi, non percepiscono stipendi.
“Il governo ha creato un caos veramente impressionante-continua Melchionna – Da una parte vogliono completare le infrastrutture necessarie ma anche considerano questa arteria inutile. Cosa molto discutibile. Negare i collegamenti viari e ferroviari vuol dire relegare un territorio alla recessione”. Dodici le imprese che lavorano in subappalto, 200 addetti circa, milioni di euro di credito. Il sottosegretario agli Interni, Carlo Sibilia, dice che il Governo è in attesa della relazione dell’ex commissario ad acta Filippo D’Ambrosio, e dopo aver valutato i costi e i benefici decideranno se continuare o meno. Manca poco per completarla-continua il segretario Cisl-non rinnovando l’incarico a D’Ambrosio che, tra l’altro farebbe risparmiare, si va verso una decisione scellerata”. Invece si aspettava una inversione di tendenza.  Sarei d’accordo se si dicesse che bisogna accelerare e fare subito. Di costi e benefici si può parlare di un’opera che ancora deve cominciare, non certo della Lioni Grotta”.
Dubbioso si mostra anche il responsabile del settore edilizia della Cisl, Carmine Piemonte, tenuto conto dei lavori largamente avanzati. “È un’ opera estremamente utile – infatti, sottolinea – perché collega due mari, ed è importante non solo per la nostra regione ma sopratutto per l’Irpinia. Per questo è necessario completarla”.
E, quindi, se la prende con la politica “che se va in altra direzione aiuterebbe a fallire e desertificare ulteriormente il territorio, perché si cala male su quest’ultimo e fa sentire ancora in enorme difficoltà il settore già in crisi”.
Certamente non è deciso a mollare.
“Non ci fermeremo alla protesta di stamattina (ieri per chi legge, ndr.). Si è giunti all’esecuzione del 70 per cento dei lavori.
Avevano anche, alcuni ristoratori che hanno esercizi commerciali dalle parti del bivio di Gesualdo, dove si stavano effettuando i lavori, ingrandito le proprie attività, proprio in conseguenza del fatto che, molti operai che lavorano al cantiere, ormai, trovavano alloggio e ristoro.
Oggi, invece, sul cantiere della Lioni-Grottaminarda ci sono rimasti soltanto i guardiani. Mentre tutti sono in attesa di ricevere alcuni mesi di stipendio arretrato. Motivo per cui hanno lasciato i pagamenti, ovviamente, in sospeso. Le piccole aziende che lavorano, i subappalto sono in enorme difficoltà.
Vengono dal casertano, dall’hinterland napoletano e dalla Baronia.
Anche questa rischia di essere una grande incompiuta. Mancherebbe, comunque, davvero poco alla sua conclusione. Pochi chilometri e pochi soldi. Se si tiene conto di tutto il lavoro fatto precedentemente.
La Lioni-Contursi-Grottaminarda, la strada di collegamento dei due mari, il Tirreno e l’Adriatico, come viene definita, è ferma. La struttura commissariale di Filippo D’Ambrosio, ha dovuto rimettere tutto negli scatoloni perché dall’ultimo dell’anno scorso è scaduto il mandato.
Lo stesso commissario ad acta, in un recente convegno nella cittadina ufitana, alla domanda dei tanti cronisti rispose che non sarebbe accaduto niente. Ma bastava guardarlo in faccia per capire che, di questo, non sembrava tanto convinto. Si è fatta avanti la Regione Campania, mettendo a disposizione una propria struttura commissariale, i sindaci della valle si sono detti “sinceramente preoccupati”.
Il Governo, al quale sono stati fatti molti appelli, ancora non ha preso una decisione. E, intanto, stanno andando via le ditte appaltatrici, e chi lavora per loro, è ancora a casa. Perché non viene più pagato, con la prospettiva, di non tornare più.
Dando vita ad un circolo vizioso: chi, fino a qualche mese fa, lavorava all’ultimo tratto della strada dei due mari”, e praticamente aveva trovato alloggio nei paesi vicini, adesso ha dovuto disdire i contratti di locazione. I primi cittadini cercano di organizzarsi, le associazioni dei Costruttori anche. Ma una soluzione sembra lontana da essere presa.
“Facciamo arrivare a Roma, – dice il primo cittadino ufitano – la voce unica dell’Irpinia che funziona. Del nostro sentire comune in un confronto, serrato, con il governo”. Cobino ricorda che i lavori, per quanto riguarda i lotti funzionali, come S. Angelo dei Lombardi ad esempio, risalgono agli anni 90 del secolo scorso. E ricorda che “non siamo innamorati del commissario D’Ambrosio ma, ci interessa la rapidità delle opere. Basta a quelle che si avviano per, poi, fermarsi”.
Il sindaco, come tanti altri, aveva lanciato l’allarme già lo scorso mese di dicembre. “Quella dei costi e benefici è una fantasia. Confrontiamo i con dati, azioni e pensiero. Quest’opera ha un progetto: quello di rompere l’isolamento delle zone interne. Si ravvedano quanto prima”.
Per il sindaco basta un niente per nominare un altro commissario ad acta. Danni notevoli per imprese e lavoratori. Ma Cobino, anche come rappresentante del Consorzio dei Comuni “Terre dell’Ufita” e della sua presidente Stefania Di Cecilia ricorda “l’umiltà che contraddistingue gli abitanti di questo territorio e senza cappelli in mano, con giudizio e motivazione ci muoveremo tutti. L’Irpinia è abituata al sacrificio”.
E nella riunione di domani (oggi per chi legge, ndr) all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia qualcosa decisione verrà presa con gli altri sindaci.
E, ancora Cobino, ringrazia “le imprese e i lavoratori perché stanno realizzando una grande opera”. E non è soltanto ” un fatto di campanile ma di ragioni forti da far comprendere. Deve essere una speranza concreta, per la garanzia del futuro di questo territorio e per il suo sviluppo, la viabilità di ferrovia e ruote”.

Giancarlo Vitale