Il fiume Ufita chiede aiuto. Sopralluogo del Comitato per la tutela del territorio che documenta lo stato in cui si trova

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Il fiume Ufita chiede aiuto. In queste ore, il Comitato ha fatto partire documentazione e una nota ai Nas, all’Arpac, all’Asl, alla Provincia di Avellino e ai sindaci dei Comuni che si trovano lungo le sponde del fiume Ufita.

A guardarlo appoggiato dalla ringhiera del ponte, fa un certo effetto. L’Ufita scorre come se niente fosse ma si vede che quell’acqua nemmeno lui la sopporta. E, di mattina, si capisce chiaramente quello che di notte, lungo il letto del fiume, può succedere. Un colore nero, la schiuma, in alcune parti è densa e se affondi le mani diventano viscide, oleose. Che succede a quella che dovrebbe essere una risorsa e che nemmeno i contadini usano più per attingere acqua per le proprie coltivazioni?

“Da tanto, ormai-ci dice uno, quando ieri mattina siamo stati insieme al responsabile del Comitato per la tutela del territorio, Anselmo La Manna a vedere che fine sta facendo il fiume Ufita- non la uso più per irrigare i miei campi”. A monte l’acqua sembra un po’ più pulita ma sarebbe dire meno sporca di quello che, poi, troviamo man mano che si scende e arriviamo a valle dell’Ufita, dove ci sono più agglomerati industriali. Piccole, medie e in qualche caso anche grandi aziende.

Anche i lavori di risistemazione idraulica del fiume Ufita, commissionati dalla Provincia di Avellino, nei Comuni di Grottaminarda e Melito Irpino, cominciati ad aprile scorso dovrebbe terminare il mese prossimo. Così si legge su un cartello, per un importo di quasi 270 mila euro. Il responsabile del Comitato per la tutela del territorio, intanto, con una telecamerina ed una macchina fotografica documenta quello che vede.  Carcasse di animali morti”ce lo hanno portato o ha bevuto l’acqua-dice La Manna-? ” fino a scendere a 100 metri le spalle del depuratore ASI, della zona industriale di Flumeri.” Dove l’acqua non scorre le pietre luccicano, altrimenti sono nere ed oleose”.

In queste ore, il Comitato ha fatto partire documentazione e una nota ai Nas, all’Arpac, all’Asl, alla Provincia di Avellino e ai sindaci dei Comuni che si trovano lungo le sponde del fiume Ufita.

Sono sei: Flumeri, Sturno, Frigento, Grottaminarda, Melito ed Ariano Irpino.

Giancarlo Vitale