Avellino Calcio: La conferenza stampa del presidente Mauriello (anche VIDEO)

550
Mauriello Di Somma Iuppa

A margine della conferenza stampa di Giovanni Ignoffo per la presentazione della gara contro la Vibonese, Claudio Mauriello insieme al diesse Salvatore Di Somma e all’amministratore Sandro Iuppa precisa quanto segue:

“La cosa che mi ha infastidito di più è stata quella di aver letto che la società si nasconde. Non c’è alcun motivo per cui ci dobbiamo nascondere. Siamo qui per dimostrare che non siamo assenti e non ci nascondiamo. Siamo sempre presenti sul campo a verificare quelle che sono le esigenze, compatibilmente con le nostre possibilità. Non c’è un motivo per cui ci dobbiamo nascondere. 
Abbiamo sempre detto di essere in difficoltà e che la porta è sempre aperta per gli acquirenti. Ma chi c’è? Venti giorni fa non avevamo una squadra; oggi abbiamo un direttore che ha allestito una squadra, che io credo, sia fatta di uomini prima ancora che di calciatori. E poi ci dobbiamo nascondere? Fino a prova contraria veniamo da un campionato vinto da primi in classifica e con lo scudetto sul petto avendo sempre di fronte qualcuno a metterci i bastoni tra le ruote. Uscite fuori. Io voglio sapere chi sono i nemici dell’Avellino? Personalmente ho firmato un assegno per evitare alla società un’ammenda e punti di penalizzazione. Che cosa dobbiamo fare più? Non siamo perfetti. Il nostro difetto sta nel fatto di non rispondere, ma abbiamo dimostrato nel tempo che le cose le affrontiamo. Oggi abbiamo una difficoltà. Cosa possiamo fare? Non siamo legati alla poltrona. Ho avuto la fortuna nella mia vita di essere sempre scelto e di non essermi mai proposto. Rispetto una persona come De Cesare (ndr. Giannandrea) e che ha tutta la mia stima perché è uno che ha avuto tanto da questa terra, ma ha anche restituito tanto rispetto a chi ha preso il sangue da questa terra e non ha mia restituito un centesimo. Ormai è palese a tutti che abbiamo delle difficoltà. Abbiamo avuto un ritardo nel comunicarlo ce ne scusiamo. Oggi che cosa ci volete contestare? Perché dovete sempre soffiare sul fuoco? Perché ci dovete mettere in condizioni di creare ulteriori difficoltà? E ripeto 
io non mi nascondo da nulla perché non ho nulla da farmi perdonare. Sicuramente non sarò il miglior dirigente d’Italia, ma ho sempre operato con l’amore per l’Avellino. E di questo nessuno mai mi potrà accusare e dalla società dell’Avellino non ho mai preso un centesimo; il mio lavoro l’ho svolto grazie alla mia tasca.


La fidejussione è capitata in un momento quale quello di ferragosto. Abbiamo interessato diverse agenzie. Stiamo cercando di superare questo ostacolo. Rimango moderatamente ottimista perché sono una persona pratica e mi rendo conto che le cose si possono dire quando sono concrete. E’ troppo facile oggi sparare su di noi. Abbiamo un mirino sulle spalle. Oggi combattiamo in trincea per il bene dell’Avellino. Per la fidejussione abbiamo di tempo fino al 6 settembre. Sicuro per domani non ce la faremo, ma mi auguro che da lunedì si possa risolvere il tutto. Ci troviamo in una situazione dove non siano visti di buon occhio, è inutile nasconderci, anche se risiede nelle nostre persone grande fiducia nonostante il momento. E la prima fiducia è proprio nei confronti di 
De Cesare in determinati ambienti. Non va difeso da me perché è una persona che sta lavorando per salvare l’azienda e gli asset sportivi ed è un lavoro massacrante. Non può sfuggire ad ognuno di voi in che clima stiamo operando.

L’ho detto nella scorsa conferenza stampa, lo ribadisco oggi in questo momento abbiamo bisogno di tutti fin quando ci saremo noi. 
Noi non abbiamo chiuso la porta a nessuno. Siamo sempre pronti ad accogliere chi si farà avanti per rilevare l’Avellino Calcio e il basket. Ma dove sono? A questi signori chiedo un incontro pubblico. Basta trincerarsi dietro l’invio di PEC che abbiamo richiesto, però nemmeno possiamo sopportare il fatto qualcuno dice io la volevo comprare. Invito tutti pubblicamente perché quello che ho dovuto sopportare io da personaggi più anomali che ho dovuto ascoltare per non farmi tacciare come quello che non vuole incontrare le persone per non vedere la società è qualcosa di raccapricciante. Potrei scrivere un romanzo dei personaggi che volevano fare l’affare con il nostro Avellino, sulla pelle degli irpini. Non lo consentiremo mai. Mai.


In questo momento vi chiedo, non lo posso pretendere, di non soffiare sul fuoco. La mattina mi sveglio nella speranza di vivere la normalità e non un problema. La normalità non l’abbiamo mai vissuta per l’ambiente che abbiamo trovato. Perché a noi non ci avete perdonato nulla come se noi avessimo qualcosa da scontare. Non siamo i migliori, ci rendiamo conto che era necessario parlare, ma volevamo arrivare davanti ai taccuini e ai microfoni con qualcosa di concreto. Credete che proviamo gusto a farci offendere quotidianamente da chicchessia?

Per andare avanti ci dobbiamo autofinanziare. C’è un responsabile marketing che si è attivato per gli sponsor, ma questo clima non ci aiuta.

Per quanto riguarda l’offerta D’Agostino non sta a me giudicare perché ci sono due commissari giudiziari e un amministratore giudiziario che hanno il compito di valutare se l’offerta sia congrua. Per decidere la vendita c’è un momento di confronto tra i commissari e la proprietà. La proprietà è sempre della Sidigas e la vendita deve passare per un parere, non vincolante, dei commissari.  Comunque è un lavoro di squadra.

Noi abbiamo una mancanza nella comunicazione. Però nel momento in cui giornalmente si affacciano problematiche che vanno affrontate con delicatezza, molte volte il tempo delle spiegazioni non c’è.