Emergenza disabili in casa: Allegrini dell’ENASC lancia l’allarme

619

Emergenza disabili in casa: Allegrini dell’ENASC lancia l’allarme

In queste 2 ultime settimane in cui l’emergenza epidemiologica da COVID-19 ha travolto il nostro paese sotto  tuti gli aspetti sociali ed economici, i vari decreti del Governo in carica non hanno previsto nessun aiuto specifico, ne in termini medici assistenziali a domicilio ne  economici di supporto alle famiglie con disabili in casa.

Il DECRETO-LEGGE del 9 marzo 2020, n. 14  ha previsto

Disposizioni urgenti per il potenziamento del Servizio sanitario nazionale in relazione all’emergenza COVID-19.

Anche il sito della Asl Roma 3 è tutto concentrato sull’ all’emergenza COVID-19.

In nessun discorso del Premier Conte, della protezione civile o né delle istituzioni locali sono minimamente considerate le problematiche incontrate dalle famiglie che hanno in casa  persone con disabilità o a distanza. Caso ancora più grave quando si trovano in casa 2 anziani entrambi disabili che vivono da soli.

Le  disabilità sia nei minori che negli adulti nelle persone anziane sono di diversi tipi e modalità, c’è chi ha bisogno solo di medicine chi di terapie o visite di controllo presso strutture ospedaliere o ASL  e chi invece purtroppo necessita di terapie domiciliari.

Il governo a mio avviso dovrebbe velocemente istituire una struttura sanitaria dedicata, che si preoccupi delle persone con disabilità e prevedere aiuti specifici sotto il punto di vista medico psicologico sia per loro ed i loro cari ed eventualmente quando son necessari anche aiuti economici.

Tale struttura dovrà per forza mettersi in contatto con le associazioni e le  onlus che sono state fondate e formate molte volte da persone che hanno avuto esperienze dirette nella gestione delle problematiche derivanti dalla convivenza con un familiare disabile. Il volontariato in questo campo è stato sempre in prima linea alcune associazioni impegnate nell’aiuto costante di cittadini con problematiche varie di disabilità e cito AIFA ( Ass. Italiana Famiglie ADHD ) , Caritas ,le varie sezioni della Protezione Civile  Locale, ANT ( Ass. Italiana Tumori ) Happy Time e tante altre che tutti i giorni arrivano dove le istituzioni non arrivano più.

Come operatore di Caf/Patronato ho ricevuto telefonate di molti nostri assistiti disabili, in preda alla disperazione, in  quanto perché sia chi ha disabili in casa o a distanza ( siano essi minori  adulti ) o sia chi è disabile impossibilitato a muoversi non ha più punti di riferimento in questo momento, per essere curati ed avere terapie domiciliari  o farsi portare farmaci di prima necessità.

D’altro canto in questo momento tutti gli operatori sanitari stanno sopportando turni di lavori massacranti, sia a livello fisico che mentale, mettendo a rischio le loro vite per assistere i pazienti che hanno contratto il COVID-19.

La mancanza di personale sanitario a tutti i livelli come ha già  segnalato in un articolo sulla testata giornalistica Italia Oggi dal Prof. Stefano Cianciotta (Docente All’Università di Teramo E Presidente Osservatorio Infrastrutture di Confassociazioni ) è una delle conseguenze della legge quota 100 che ha riguardato il 22% del settore sanitario pubblico svuotandolo di risorse umane che in questo momento sono ancora più necessarie.

Oltre all’emergenza sanitaria derivante dall’epidemia del COVID-19, potrebbe quindi esplodere anche quella dei disabili di varia tipologia che adesso rimangono nelle loro case senza assistenza.La domanda a cui dovranno rispondere le autorità preposte è come si può intervenire per risolvere questa seria emergenza per non lasciarli soli i disabili e le loro famiglie?

Massimiliano Allegrini

Operatore di Patronato