Grottaminarda: al “Drago” si riprende a fare la pizza. Giovanni racconta.

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Grottaminarda: al “Drago” si riprende a fare la pizza. Giovanni racconta.

Grottaminarda. Per adesso, a lavorare, sono solo due: lui e la moglie perché gli altri dipendenti sono in cassa integrazione. Giovanni e Nicoletta, sono tornati in pizzeria, “Al Drago”, nel centro della cittadina ufitana, pronti a riprendere in mano il proprio destino. Lui, giovane maestro pizzaiolo originario di Napoli, infatti ha passato “due mesi d’inferno” senza, però, mai lamentarsi. Fare la pizza, per Giovanni Grimaldi, “è un’arte” e, da ieri, sera, torna ad essere possibile. “È stata dura-dice-ma bisognava ricominciare”. Il locale, al centro di Grottaminarda, piccolo ma da sempre frequentatissimo, nei giorni scorsi è stato santificato da una ditta esterna e specializzata. ” Da oggi dovremo guardare al lavoro, ma già lo facevamo prima del Coronavirus, con altri occhi: con quelli della sicurezza e nel pieno rispetto delle regole“. E per questo, visto che per il momento è possibile soltanto il servizio di asporto, dalle 16 alle 22, bisogna farlo tutti insieme. “Dobbiamo collaborare tutti-dice il giovane pizzaiolo-per garantire la massima sicurezza per tornare, quanto prima, ad assaporare quella normalità che sembra già un lontano ricordo“. Gli sfotto’ divertenti con i clienti tifosi della Juventus, le partite degli azzurri viste, attraverso la tv in sala, oppure con il telefonino, il mentre si sfornavano pizze di ogni genere, molto apprezzate da chi, soprattutto nei fine settimana, affollava “Il drago”.” Quei, tempi torneranno – dice ancora Giovanni, alle prese con le prenotazioni per le pizze da asporto. E, dice, si è emozionato quando, dopo due mesi, ha sentito squillare il telefono.

È stato indescrivibile. Tornare sul mio posto di lavoro è stato come, per un bambino, avere il suo giocattolo preferito. Al nostro primo cliente, già ieri mattina, abbiamo risposto quasi con le lacrime ai occhi. Avevamo dimenticato il suono del telefono“. Giovanni, da dieci anni a Grottaminarda, ha fatto anche degli investimenti: si sarebbe dovuto trasferire, tra qualche mese, in due locali molto più grandi ancora più giù, sulla piazza antica della cittadina ufitana. Adesso i lavori, evidentemente, andranno molto più a rilento. “Era importante tornare anche per guadagnare una piccola somma. Ma era necessario, perché le bollette bisogna pagarle“. Con la pizzeria chiusa, Giovanni come tutti quanti è rimasto a casa. “Mi sono goduto la famiglia, abbiamo dovuto affrontare la crisi ma, attorno a me, ho tante belle persone che non mi hanno fatto sentire il disagio“. Gli altri suoi collaboratori tornare ranno quando avrà vinto la sua scommessa, “quando sarò sicuro di dare loro lo, stipendio per intero“. Questa emergenza porterà, in tutti, tanti cambiamenti. “Avremo più coscienza nel fare le cose per bene, parlo di sanificazione e rispetto delle norme igieniche. Ci abitueremo alle mascherine, quando si potrà venire al locale, staremo attenti al distanziamento sociale tra i tavoli, allungando gli orari di cena e organizzando una precisa lista di prenotazioni. In tutto questo ci vorrà, però, la collaborazione dei clienti”. Da ieri sera vede “un futuro migliore” per la sua azienda. “Grazie alla mia famiglia. Dovrà essere una scommessa da vincere anche per i miei collaboratori che, spero, rientreranno quanto prima“. Anche per dare corpo al suo progetto: quello di dare mandato, agli architetti, di lavorare al nuovo locale di via Vittorio Veneto. Giovanni ce la farà. L’amore per il suo mestiere è più forte del virus.

Giancarlo Vitale