Gesualdo, la Festa della Madonna delle Grazie ai tempi del Coronavirus

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La prima domenica di Maggio a Gesualdo, tra le tradizioni della comunità, c’è la secolare festa della Madonna delle Grazie che si trova nella Chiesa della Madonna delle Grazie ai Cappuccini. Una festività molto sentita dai gesualdini, che oggi, causa la situazione che stiamo vivendo, sarà trascorsa in maniera diversa dagli altri anni. I bei momenti, ricordi lieti di questa festa verranno alla mente di tanti insieme alla tristezza di non potersi recare ai Cappuccini, quando le prime domeniche di maggio attiravano lì tanta gente che, oltre, al recarsi in Chiesa, si aggregavano per ritrovarsi, chiacchierare, acquistare qualcosa sulle tante bancherelle che erano solite convenire.

Una tradizione che si perde nel tempo quella della Prima Domenica di maggio, in onore della Madonna delle Grazie. La tradizione vuole che fedeli di comunità limitrofe, in particolare da Frigento e Sturno, venissero in pellegrinaggio, a piedi a venerare la statua in quel giorno. I pellegrini che venivano da Frigento, portavano, in testa, un cesto pieno di candele votive, arricchite di nastri colorati. I fedeli venivano recitando il rosario e intonando antichi canti mariani. Si racconta che anche che fosse tradizione portare neonati e bambini ai piedi della Vergine, per metterli sotto la sua protezione. Da antichi documenti è riportato che la festa era allietata anche da fuochi pirotecnici e musica, eseguita con strumenti semplici, quali tamburelli, pifferi, ciaramelle, zampogne che i fedeli portavano con sé.

La Chiesa, dedicata alla Madonna delle Grazie, risale al 1592, edificata per volontà di Carlo Gesualdo, diventando la sua Chiesa prediletta. L’effige della Madonna delle Grazie, fino al 1784, era rappresentata da una tela, sembra che la tela sia stato il modello cui gli scultori si ispirarono per scolpire la Statua.
La statua lignea, che oggi veneriamo, fu scolpita a Napoli dai fratelli Cianciulli, nel 1784, è riportato: “ a conto dei devoti Massari della terra di Gesualdo” ( i contadini più ricchi del luogo), il cui costo fu di 70 ducati, è alta 160cm. Queste notizie sono documentate nei documenti conservati nell’Archivio del Convento dei Padri Cappuccini, di Gesualdo, cui fa riferimento fra Riccardo Fabiano, nel suo libro.: “ Il Convento dei Cappuccini di Gesualdo “ ( 2014).