Avellino, Festa si giustifica: indignati Lucarelli e Lanzara

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Avellino, Festa si giustifica: indignati Lucarelli e Lanzara

Le immagini del primo cittadino di Avellino, Gianluca Festa, stanno facendo il giro del web e suscitato grande indignazione.

Anche Selvaggia Lucarelli, opinionista e blogger, si è lasciata andare ad un commento sul suo profilo facebook:

“Questo è il sindaco di Avellino Gianluca Festa (quello con la mascherina verde), ieri sera, che scatta selfie tra ragazzi che urlano senza mascherina e che cantano “Noi non siamo salernitani”. Era lì̀, da sue dichiarazioni, per verificare che i ragazzi si comportassero bene. Attendiamo i (sacrosanti) lanciafiamme di De Luca.”

Non sono mancati, oltre a quello di Lucarelli, i commenti di molti sindaci, Giuseppe Lanzara, primo cittadino di Pontecaiano Faiano commenta definendo foto e video che riproducono il comportamento di Festa “scene pietose, misere, insopportabili”:

“Il video in allegato immortala il sindaco di Avellino in mezzo a centinaia di giovani, assembrati tra le strade della movida avellinese: “Chi non salta è di Salerno”, “Noi non siamo Salernitani”, “De Luca pezzo di m…” e così via…

Scene pietose, misere, insopportabili.

Questo sindaco canta come un capo ultras, disprezzando le regole che lui non solo dovrebbe rispettare ma è tenuto a far rispettare alla sua comunità. Lo fa in piena emergenza sanitaria, proprio mentre l’Italia intera cerca la strada per lasciarsi alle spalle una pandemia mondiale, nel timore di una seconda devastante ondata di contagi.

Non mi piace questa storia, sono arrabbiato per le vittime, le loro famiglie, per chi coscienziosamente rispetta le regole, per le attività commerciali e tutte le P.IVA che chiedono solamente di ripartire al più presto. Questa storia proprio non mi piace così come non mi piace questo sindaco che non ha alcun rispetto per tutti noi.

Un sindaco avrebbe il dovere morale di dare l’esempio, dovrebbe indicare la strada, dovrebbe rappresentare lo Stato, un sindaco è un sindaco, non un capo ultras.

Mi auguro che arrivi una lezione esemplare dal governo nazionale e regionale, altrimenti valuterò nelle prossime ore se sarà necessario firmare una ordinanza che limiti la mobilità verso Avellino perché non consentirò a nessuno di mettere a rischio la mia comunità (figuriamoci se la faccio mettere a rischio da questo “uomo da palcoscenico”).”

 

Intanto Festa prova a giustificarsi anche lui tramite i canali social, si legge sulla sua pagina Facebook:

“C’è chi i giovani li attacca e demonizza. E non mi sembra abbia ottenuto risultati. Io con i giovani sono a mio agio, da sempre. Per questo ieri sera ho deciso di fare un sopralluogo nell’isola pedonale, per assicurarmi che anche la ripresa della movida fosse nel pieno rispetto delle regole. Devo dire che ho trovato un clima tranquillo e allegro. Mi sono soffermato a salutare molti giovani che ho incontrato lungo il mio percorso, entusiasti per la ritrovata libertà.
Ho colto questa bella occasione di incontro per stimolarli alla responsabilità e per spiegare loro che è bene essere ancora attenti, la libertà arriverà ma adesso bisogna continuare a seguire le regole in sicurezza. Mi sono trattenuto qualche minuto con loro, con fare scherzoso e goliardico: sono profondamente convinto che il dialogo sia sempre la strada maestra, che per comunicare con i giovani occorrano empatia ed ascolto, mai contrapposizione e rigidità.
A qualcuno dà fastidio che io sia a contatto con la mia gente? Qualcuno mi preferirebbe dietro a una scrivania a firmare norme restrittive?
Io sono il sindaco degli avellinesi. E dove c’è la vita di Avellino ci sono io. Guardate altrove, qui ci sono io a tenere tutto sotto controllo.”