Liliana Segre rivolge il suo augurio ai maturandi

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La senatrice a vita Liliana Segre rivolge il suo augurio a tutti gli studenti che si accingono ad affrontare gli esami di stato.

Un messaggio contraddistinto dal calore e dall’umanità che fanno di Liliana Segre una testimone vivente di quanto male possa fare l’odio, il razzismo e l’antisemitismo, mettendo in evidenza come tale conferimento possa rappresentare un segnale forte per rivendicare la nostra storia, ricordarci chi siamo, la nostra umanità e per dare il nostro contributo alla valorizzazione di principi come la pace e la giustizia per un mondo libero da pregiudizi; per ribadire che la nostra città avente una grande tradizione di accoglienza e tolleranza, non odia e rigetta razzismo e antisemitismo e, soprattutto, come la stessa rappresenti un gesto significativo di incommensurabile valore educativo e di solidarietà, esemplare per le nuove generazioni  che troppo spesso si trovano a crescere in un mondo di riferimento che premia l’arroganza e la prepotenza.

L’augurio di Liliana Segre ai maturandi indirizzato agli studenti che si apprestano a fare un “particolarissimo esame di maturità”.

Care ragazze e cari ragazzi,
vi accingete ad affrontare un esame particolarissimo esame di maturità. Dopo un anno scolastico che, a causa dell’epidemia che ha sconvolto le nostre vite, ha richiesto a tutto il mondo della scuola di riorganizzarsi, di adottare nuovi strumenti, di abituarsi a una diversa gestione del tempo, a nuove necessità.

Vi consiglio di rileggere la prima parte della Costituzione per conto vostro, senza mediazioni: non potrete non amare quel testo essenziale, potente e unificante. Vi lascio immaginare cosa rappresentarono per me dopo quello che avevo visto e vissuto quei veri e propri comandamenti: libertà, uguaglianza, diritti, pari dignità, rispetto, solidarietà. Mi limito a ricordare l’articolo 3, il più bello: ‘Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione…’. La grande novità sta nel compito dello Stato di “rimuovere gli ostacoli” per far sì che quella pari dignità diventi effettiva. Un compito che non potrà mai dirsi concluso. È il contrario dell’indifferenza, perché la Repubblica non è un’identità lontana: siamo noi, tutti noi.

So bene che alla vostra età è stato molto pesante un così lungo periodo lontano da amici, amori, compagni. Un sacrificio che avete dovuto fare per la parte della società più esposta all’epidemia. L’hanno fatto anche i miei nipoti. Mi piace pensarvi tutti come Enea che porta in salvo il padre Anchise: un’immagine di grande civiltà”.

Vi faccio auguri di cuore, auguri da nonna. Sono sicura che sarete fortissimi una volta ancora e supererete questo esame che non per nulla si chiama “maturità”. Siete già maturi. Un grande abbraccio dalla vostra nonna ideale.