L’Ex cinema Eliseo resta chiuso, Labruna (Terra): «Fondi europei buttati al vento. Nessuna idea di città da parte di questa amministrazione comunale e nessun supporto dalla Regione»

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L’Ex cinema Eliseo resta chiuso, Labruna (Terra): «Fondi europei buttati al vento. Nessuna idea di città da parte di questa amministrazione comunale e nessun supporto dalla Regione»

Avellino, 10 settembre 2020 – «L’ex cinema Eliseo potrebbe essere volano di sviluppo sociale ma anche economico per la città di Avellino, ma nessuno è in grado di riaprire quella porta», Rita Labruna, capolista di Terra in provincia di Avellino nella corsa alle Regione interviene sulla questione della storica struttura.

«Terminate l’esperienza del Laceno d’oro, la struttura è stata avviata al declino. Chiusa da anni, ancora oggi le porte sono sbarrate ,nonostante vi sia stata una ristrutturazione con fondi europei che vincolavano la ristrutturazione ad un uso della struttura come Casa del cinema».

«Intanto Avellino è l’unico capoluogo in Campania a non avere un luogo per dare spazio ai giovani, restituire offerte culturali di qualità e opportunità, di sperimentare le proprie capacità e di liberare la propria creatività».

«Oggi il sindaco Gianluca Festa è molto più preoccupato per l’esito delle elezioni regionali, per i suoi amici ed impegnato in un regolamento di conti interno al Pd locale, piuttosto che per la cosa pubblica».

«Nessuna prospettiva per l’ex cinema Eliseo né per gli altri edifici pubblici e i beni comuni del patrimonio cittadino. Quale destino, allora, per la città capoluogo? Può Avellino ancora rappresentare il riferimento della nostra provincia e in Campania?»

«Occorrerebbe un pensiero lungo, sensibilità per i bisogni della città. Avere la capacità di ripensare i luoghi, gli spazi anche rispetto alla pandemia. Ma questo è difficile da capire per un sindaco definito dal suo ex consulente per la cultura Giulio Baffi, come un uomo che ha della cultura una idea primitiva».

«A vedere che il ferragosto in una città capoluogo si è ridotto a luminarie (e non certo quelle della grande tradizione dei maestri) non possiamo che dargli ragione. Speriamo almeno che queste luminarie siano spente presto. E si faccia luce sull’ex Eliseo».