ELECTION DAY: come attrezzarsi! di Nicola Prebenna

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E’ ormai questione di ore: a breve la campagna elettorale chiuderà i battenti. Come tutti sanno nella realtà dell’arianese tre sono le competizioni in corso. Per la consultazione referendaria il quesito posto è chiaro e tocca all’elettore pronunciarsi, con un sì o con un no. Dipende se il cittadino intende confermare quanto deciso dal parlamento o se intende abrogarlo. Più complessa la matassa della competizione per eleggere il presidente della regione, il consiglio regionale, il sindaco e i consiglieri comunali. Partiamo dalla competizione regionale. In linea ipotetica il confronto decisivo per la carica di governatore è quello che vede contrapposti il governatore uscente De Luca e lo sfidante Stefano Caldoro, espressione del centrodestra. De Luca si presenta con una nutrita serie di liste a sostegno, alcune chiaramente di sinistra, altre espressione di posizioni moderate e/o di ispirazioni personalistiche. Gli altri competitors non credo che abbiano la forza elettorale per insidiare i due maggiori contendenti. Venendo alla consultazione amministrativa, quella che decreterà il nuovo sindaco ed il nuovo consiglio comunale, il quadro all’apparenza sembra più chiaro. Dei quattro candidati sindaco due si richiamano ai partiti della sinistra, Franza e La Vita, mentre gli altri due, La Carità e Luparella, ai partiti del centrodestra e/o espressione del civismo, anche se una lista civica, Ariano Futura, è a sostegno del candidato sindaco Franza. Si tratterà di verificare se uno dei quattro aspiranti avrà il conforto del consenso degli elettori e aggiudicarsi così il successo al primo turno. Non verificandosi tale ipotesi, il dilemma sarà costituito da chi saranno i candidati ammessi al secondo turno. E qui inizia un’altra storia, su cui si possono avanzare congetture e ipotesi che preferiamo affidare, al momento, alla libera interpretazione dei cittadini. Importante e decisiva, la lezione dell’ultima tornata elettorale dovrebbe essere tenuta presente, la composizione del futuro consiglio comunale. L’amministratore deve possedere due qualità fondamentali: preparazione in un settore specifico dove la competenza è acclarata e manifesta, e struttura mentale fondata sul valore dell’etica, come consapevolezza che il bene comune va ben al di là dei pur legittimi interessi soggettivi. E qui l’intelligenza, la libertà, il coraggio, l’amore per il bene comune dei cittadini, devono potersi esprimere con accortezza e lungimiranza. Se ciascuno si limita ad operare per coltivare il proprio esclusivo orticello, magari condito di promesse maleodoranti, di baratti sottobanco, di impegni ipotecati, non si va molto lontano. Eleggere vuol dire scegliere: conta che la scelta sia ragionata, libera. Se le attenzioni sono indirizzate ai possibili vantaggi, concordati o meno, è facile che si registri un contesto da voto di scambio che potrebbe avvelenare il clima in cui amministratori sensibili dovrebbero operare. Che fare? Occorre ricordare per tutti una verità inconfutabile: ogni paese, ogni comunità ha il governo che si merita. Un cittadino attento si pone con occhio previdente rispetto al futuro e si prepara ad affrontarlo con accortezza e buon senso. Per questo l’invito che rivolgiamo a quanti sono chiamati a rinnovare l’assise comunale, anche se il suggerimento si può estendere a tutti coloro che andranno al voto, è: diffidate delle false promesse, dei maneggioni, dei politicanti piazzisti per sé e per gli amici. Fate cadere la vostra scelta su chi fa dell’onestà, della competenza, del culto della legalità e del rispetto della persona la propria stella polare. Il prossimo consiglio comunale che sia formato da cittadini che possiedono queste qualità. La città avrebbe tutto da guadagnare.