La nave partirà! di Nicola Prebenna

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Sguardo sul mare
   Il sistema paese è in procinto di salpare. Il viaggio si annuncia con prospettive di successo. L’operazione Draghi sta confermandosi una scelta saggia e doverosa. Come si sia arrivati al presente è noto a tutti. Senza voler affondare il dito nella piaga, la politica ha evidenziato tutte le proprie inadeguatezze. Nonostante gli sforzi di mediazione messi in campo, il controllo reciproco, le diffidenze, la concorrenza, i risultati registrati dal governo dimissionario sono stati modesti. La pletora dei diversi comitati, i commissari investiti di autorità non sempre hanno operato al meglio. Di sicuro si poteva fare di più e meglio. Il detonatore della crisi è stato innescato da Renzi. Un fatto è certo, ed è che i personaggi e i progetti a cui mettere mano non davano garanzie certe e affidabili.
   Di qui la scelta del Presidente della Repubblica, verificata l’impossibilità di una maggioranza di governo stabile, di ricorrere a competenze collaudate e sicure. E Draghi è una personalità su cui nessuno osa avanzare dei dubbi. Per la verità, o in termini espliciti o in forma criptica, da tempo si era sempre avanzata l’ipotesi che l’ex governatore della Banca Centrale Europea potesse farsi salvatore della patria. Sono anche convinto che Draghi stesso, ipotizzando un suo possibile intervento, abbia studiato e si sia preparato a ciò che sta accadendo.
   Quale lo stato delle cose presenti e quali prospettive si aprono per il sistema Italia? Sta per avere inizio una fase di decantazione, in cui le forze politiche saranno distolte positivamente dal badare ai soli interessi di parte. Tutti i partiti avvertono sommovimenti al loro interno, ora nella forma del bradisismo, ora in quello di terremoti, almeno per ora, di modesta intensità. Siamo convinti che, dato corpo al nuovo governo, nelle forme e nei modi che il presidente incaricato strutturerà, si avvierà una profonda riflessione tra le forze politiche che potrebbe far bene al paese. Ma di ciò avremo modo di parlarne in seguito. C’è ancora molto riserbo e tanto silenzio su come sta costruendo il futuro assetto governativo Draghi, ma alcune congetture è possibile formularle.
   Di certo sarà un governo di “competenti”, come il presidente incaricato ha espressamente ribadito, e ciò non esclude che alcuni competenti siano acquisiti dal patrimonio di personalità di cui pure i partiti dispongono. Se la quasi totalità dei partiti ha dichiarato la disponibilità a sostenere il nascente governo, vorranno pure garantirsi strumenti di controllo, di gestione e di verifica che in qualche modo li coinvolgano in prima persona. Le schermaglie sotterranee non si vanificheranno, la diffidenza serpeggerà, ma sarà compito e responsabilità di Draghi assicurare una superiore coesione e armonia in grado di portare a termine la missione affidata dal capo dello stato. Le tante e impegnative responsabilità di cui Draghi si è occupato, la sua riconosciuta competenza a livello mondiale, ne fanno un autorevole punto di riferimento per le sue indiscusse qualità di economista fuoriclasse ma anche di indubbie qualità politiche. Il suo prestigio e la sua autorevolezza saranno un freno per eventuali bizzarrie o capricci di parte.
   Non disponendo al momento di dati concreti, rimaniamo sulle linee generali. E ci sentiamo di prevedere il varo di un’imbarcazione di qualità, che sarà in grado di progettare una strategia efficace per utilizzare al meglio, senza sperperi clientelari, i fondi europei. E’ questo il momento di pensare in maniera seria al rinnovamento strutturale del paese Italia: e Draghi è una preziosa opportunità!