A Gesualdo, presso Palazzo Pisapia, sabato 6 agosto manifestazione del Concorso di Poesia e Racconti Carlo Gesualdo il “Principe dei Musici”, giunto alla terza edizione. Tantissime le poesie e racconti pervenuti, di anno in anno la manifestazione cresce quantitativamente e qualitativamente. Quaranta i poeti finalisti presenti all’atto finale nella splendida cornice di Palazzo Pisapia che hanno ricevuto la Menzione d’Onore. Tanto lavoro per la giuria composta da: Preside Alfonso Cuoppolo, Preside Carmine Caloia, Professoressa Rosa Mannetta, Professoressa Marika Luparella. Ingegnere Michele Zarrella.
La bravissima presentatrice Vincenzina Ricciardi.
I giurati hanno convenuto designando i vincitori per la sezione poesia :
-Primo classificato: Tancredi Di Cecilia con la poesia “Per non invecchiare”;
-Secondo classificato: Franco Petrone con la poesia “Mi Manchi”;
-Terzo classificato: Spadea Clarice con la poesia “Attimi”.
Di seguito pubblichiamo i testi delle poesie ai primi tre posti:
PER NON INVECCHIARE-.
Io passo il tempo a scrivere poesie
perché non mi è concesso far di meglio.
È inutile che dica le bugie,
mi serve solo per tenermi sveglio.
Qualcun dirà che è solo tempo perso,
che inseguo, ingenuamente, falsi miti.
Ma, io ho la testa dentro l’universo
per catturare i sogni miei, sfuggiti:
son tutti lì, aggrappati a qualche stella,
vegliati da una luna sentinella.
Ritroverò quel sogno d’un bambino
che immaginava un volto sconosciuto
e che chiedeva al solito postino
un bigliettino del papà e un saluto.
Ritroverò la macchinina rossa
che si movea col filo di corrente,
e quella bici, per me troppo grossa,
ma, che montavo come fosse niente.
Ritroverò la scuola elementare
e i luoghi del servizio militare.
Assisterò con trepida attenzione,
al primo parto in casa e a le paure,
farò la prima, tremula, iniezione,
m’inventerò le prime, incerte cure.
E proverò a contare le sconfitte,
avute nel lavoro e nel sociale.
Rilancerò le idee, gridate e scritte,
che son rimaste solo un ideale.
Ingordo, frugherò nel firmamento,
fin quando il fiato mio… non sarà spento.
Mi manchi
Percorro
i respiri del giorno
che sembrano vuoti
senza di te.
Mi manchi!
Come quando mi immergo
in questa acqua cristallina
che non mi dà brividi
perché non ci sei.
Mi manchi
quando assaporo
il profumo di un fiore
che vuoto del tuo sguardo
non ha più odore.
Mi manchi
come quando
il sole va a dormire
e l’amore d’improvviso
dai miei occhi scompare.
Mi manchi
quando la sera
contemplo le stelle
stasera
per stancarmi i pensieri
e con te addormentarmi
in un sogno d’amore.
Attimi
In questo viaggio
fatto di passi
e passaggi incessanti,
di notti
che incombono
sul giorno,
in questo tempo
vissuto e perduto,
tu vivrai
ma ricorderai
solo gli attimi.
Attimi,
della durata
di uno sguardo,
in cui il cuore
allenta
nodi e distanze.
Attimi,
come refoli di vita
che anche nel ricordo
ti daranno ancora
un’emozione