Curiosità astronomiche: Primavera anticipata di Michele Zarrella

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Fin da bambini siamo stati abituati a festeggiare l’arrivo della primavera il 21 marzo, ma non è proprio così. L’equinozio può capitare fra il 19 al 21 marzo. Quest’anno l’equinozio c’è stato alle 22:24 del 20 marzo. Dal 2008 l’equinozio di primavera è capitato sempre il 20 marzo e lo farà per alcuni anni ancora. Il fatto è dovuto al moto di rivoluzione del nostro pianeta che non è un numero intero ma 365 giorni 5 ore 48 minuti e 46 secondi. Le quasi sei ore oltre i giorni pieni comportano due conseguenze. La prima è che per recuperarle ogni 4 anni aggiungiamo un giorno al mese di febbraio e l’anno viene chiamato bisestile.

Il prossimo sarà il 2024. E per aggiustare anche i secondi ogni cento anni le cui prime due cifre non sono multiple di quattro non diviene bisestile. Esempi: 1500, 1800, 1900, 2100, 2300 non sono bisestili perché 15, 18, 19, 21 e 23 non sono multipli di 4, invece 1200, 1600, 2000, 2400 sono bisestili, perché le prime due cifre sono multipli di 4. L’altra conseguenza è proprio il fatto che la data dell’equinozio oscilla fra il 19 e il 21 marzo. Esattamente l’equinozio è il giorno in cui la durata del buio è uguale a quella della luce diurna. Astronomicamente invece è il momento in cui l’asse della Terra si trova in posizione perpendicolare ai raggi del Sole e il terminatore – la linea che separa la zona illuminata dalla zona buia del pianeta – passa esattamente per i poli. Solo nei due giorni di equinozio il Sole sorge precisamente ad Est e tramonta proprio ad Ovest. Tutti gli altri giorni dell’anno l’alba e il tramonto si trovano spostati rispetto a questi due punti. Da domani la luce diurna sarà maggiore del buio della notte ed essa crescerà sempre più fino al giorno del solstizio d’estate.

Michele Zarrella