Fa caldo di Michele Zarrella

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Lo scorso anno la stampa annunciò che l’estate del 2022 era l’estate più calda dell’ultimo decennio. Cambiando prospettiva scrissi l’articolo intitolato “2022 L’ESTATE PIÙ FRESCA DEL PROSSIMO DECENNIO”. Ecco, mi posizionai nel 2032 e guardai indietro e scoprii – niente di eccezionale perché gli scienziati ce lo dicono – che il 2022 sarebbe stata l’estate più fresca dell’ultimo decennio.
Noi non ci rendiamo conto che cambiamo l’ambiente, e che poi per adattarci al nuovo ambiente dobbiamo cambiare noi stessi. Lo abbiamo fatto per centinaia di migliaia di anni adattandoci alle ere glaciali e interglaciali. Però quei cambiamenti naturali avvenivano in decine e decine di migliaia di anni. Oggi i cambiamenti sono molto più repentini e dobbiamo adattarci a questi cambiamenti che noi stessi abbiamo introdotto. Ce la faremo?
Con i cambiamenti climatici sta succedendo proprio questo: stiamo portando il clima verso il caldo – e continuiamo a farlo nonostante gli avvertimenti degli scienziati – e adesso dobbiamo adattarci ai cambiamenti che abbiamo provocato. Purtroppo l’adattamento a questo nuovo clima risulta costoso e potrà essere pericoloso, perché troppo veloce e potrebbe diventare addirittura una trappola evolutiva. Una trappola evolutiva che per prima cosa genera ingiustizie. Perché il prezzo maggiore per quello che sta accadendo lo stanno pagando e continueranno a pagarlo soprattutto, ripeto soprattutto, perché anche le altre lo subiranno, due categorie, proprio quelle categorie che non hanno contribuito per niente al riscaldamento globale. Queste due categorie sono: le popolazioni dei paesi della fascia equatoriale e tropicale e le future generazioni. Pertanto dico ai giovani: Fate chiasso. Fatevi sentire. Prendete in mano il vostro futuro e agite.
                                                                                              Michele Zarrella