Pergola: “Pietre che cantano” incontro ideale tra cultura, paesaggio e sensazione umana

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Pergola

Si è svolto ieri mattina, presso la Sala Consiliare del Comune di Pergola, l’evento dal titolo “Pietre che cantano”, incontro inaugurale, tra l’altro, dell’omonimo progetto, che rientra nell’ambito della settimana della cultura che sta interessando il suggestivo borgo marchigiano situato in provincia di Pesaro-Urbino.

Prima dell’inizio di questa iniziativa, Antonella Micaletti, Docente di Storia dell’arte contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino, nonché una delle relatrici di questo meeting, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Questo è un progetto che nasce un anno fa per volontà di un gruppo di persone di Pergola che ha partecipato a un corso di welfare culturale. Il bene culturale scelto sono i fossili di Raffaele Piccinini, che erano una donazione fatta al Comune di Pergola. Grazie al geologo Rosati, sono stati classificati ed esposti alla biblioteca. È un bene culturale di élite, ma vogliamo che si apra a tutti. Vogliamo sviluppare un’empatia tra la collezione di fossili e tutte le persone che possono essere coinvolte nelle iniziative culturali”.

Sempre prima che iniziasse l’evento, Arianna Pace, artista di Pesaro, ha espresso il suo pensiero su com’è nato il progetto “Pietre che cantano”: “Con questo progetto, mi sono avvicinata agli abitanti di Pergola, chiedendo di essere accolta nelle loro case e di farmi raccontare la storia dietro i sassi o le rocce che ognuno di noi può avere dentro casa. Questa idea è stata da spunto per dare vita a questa iniziativa artistica”.

Il meeting è iniziato con i saluti della Professoressa Antonella Micaletti al pubblico presente, in cui, appunto, è stata rimarcata l’idea di riflessione tra il paesaggio e sensazioni umane.

Dopo questo momento, la professoressa Micaletti ha chiesto ai presenti di fare spazio ai ragazzi del Liceo Scientifico “G. Torelli” di Pergola, che dovevano prendere parte all’incontro.

Ha ripreso, poi, la parola, Arianna Pace, che, nelle sue parole iniziali, ha presentato questo progetto. Dopo aver ripetuto quanto affermato prima dell’inizio di questo evento, la giovane artista pesarese ha affermato che il progetto “Pietre che cantano” andrà avanti e che nel mese di aprile ci saranno altri incontri al suo interno e verranno evidenziati anche i risultati raggiunti.

In seguito, è intervenuto il Vicesindaco di Pergola, Graziano Ilari, il quale ha anch’egli salutato i presenti, ha accolto gli studenti del Liceo Scientifico “G. Torelli” di Pergola appena arrivati nella Sala Consiliare e ha sottolineato, nel suo intervento, che in questa settimana sarà promosso l’intero patrimonio culturale del borgo marchigiano sopra citato.

Giovanni Gaggia, artista di Pergola intervenuto a questo incontro, ha, a sua volta, salutato i presenti, rivolgendosi, in particolare, ai ragazzi dell’Istituto menzionato, e si è espresso, poi, in questi termini: “Abbiamo immaginato che questa iniziativa avesse anche un’impronta didattica, e per questo sono stati invitati gli allievi del Liceo Torelli di Pergola. Tutta la linea che abbiamo immaginato tocca l’ecologia e, per questo, Pergola è stata interessata. Ci sembrava giusto iniziare questo percorso. Dipende molto da voi studenti l’evoluzione di questo progetto. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Viva Pergola e Viva il futuro”.

Ha ripreso la parola Antonella Micaletti, che ha salutato ed accolto anche lei i ragazzi del Liceo Scientifico “G. Torelli” di Pergola, dichiarando quanto segue: “Io e Arianna chiediamo a voi di riflettere sul paesaggio e sulle sue bellezze. I fossili ritrovati da Raffaele Piccinini hanno anche un significato personale. Alcuni di essi sono stati ritrovati anche sulle pendici del Monte Catria, che, idealmente, guarda dall’alto il territorio di Pergola e dei paesi limitrofi”.

Arianna Pace, riprendendo il discorso, si è espressa in questi termini: “Ciò che proveremo a fare insieme è proprio creare un paesaggio in cui si intrecciano storie personali. Verranno creati quattro gruppi, composti sia da studenti e sia di altre persone adulte intervenute”.

Si sono, quindi, formati i quattro gruppi, composti dai ragazzi del “Torelli”, supportati da alcuni docenti e da alcuni presenti nel rispondere ad alcune domande sul paesaggio e su cosa esso significasse per loro.

Dopodiché, Arianna Pace, ha invitato i presenti ad uscire dalla Sala Consiliare del Comune di Pergola, per fare un giro nei posti del Centro storico che fossero più vicini alla natura e a riflettere sull’incontro ideale tra ambiente e persona, per poi rientrare e tirare le somme sullo svolgimento di questo evento introduttivo del progetto “Pietre che cantano”, il quale, come già accennato, andrà avanti fino ad aprile 2024 e non resterà un qualcosa di a sé stante nell’ambito di questa settimana della cultura, in cui Pergola è degna protagonista, ma toccherà anche altre realtà della provincia di Pesaro-Urbino.

Infine, Cinzia Pianelli, docente di Disegno e Storia dell’Arte presso il Liceo Scientifico “G. Torelli” di Pergola, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Il progetto è inerente alle varie iniziative culturali di Pesaro 2024 città della cultura che hanno visto coinvolgere tutti i 50 comuni della Provincia di Pesaro – Urbino. Il Comune di Pergola ha proposto varie iniziative, alcune delle quali si sono concentrate sulla valorizzazione del patrimonio ambientale, attraverso l’attivazione di alcuni lavoratori didattici rivolti alle scuole. Nello specifico, alcune classi del Liceo Scientifico “G. Torelli” di Pergola hanno partecipato questa mattina al laboratorio. “Pietre che cantano” è un’iniziativa che ha come tema la valorizzazione della raccolta dei fossili del geologo Piccinini, oggi esposti alla Biblioteca Comunale di Pergola. Gli allievi del Liceo sono stati accompagnati dai docenti dell’Accademia di Urbino a fare un laboratorio sul rapporto tra lo studente e l’ambiente attraverso un percorso sensoriale, tattile e di identificazione con elementi del paesaggio e della località. I ragazzi hanno realizzato alcuni oggetti ispirati all’ambiente e costruito dei manifesti a completamento del percorso. La didattica era, quindi, rivolta a stimolare percezioni e riflessioni sul rapporto tra l’uomo e la natura”.

 

 

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