Autonomia differenziata. DE LUCA: REGIONI MERIDIONALI FORTEMENTE PENALIZZATE

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autonomia differenziata
Lo scopo della legge è lasciare alle regioni più competenze

Le regioni a statuto ordinario potranno richiedere più autonomie allo stato su 23 materie in base a quanto sancito dagli articoli 116 e 117 della Costituzione.
Parliamo degli ambiti molto importanti solo per dirne alcuni: salute, sport, ambiente, istruzione, energia, cultura.

Quindi come funziona, una regione fa richiesta al Governo ed invia una proposta dopo un negoziato e si raggiunge l’ intesa che deve poi passare per il Parlamento come disegno di legge.
A quel punto la regione avrà delle competenze in più rispetto ad oggi, avendo una piena autonomia la regione.

Non esattamente perché l’autonomia deve essere comunque subordinata ai Lep ovvero Livello della prestazione da assicurare ai cittadini su il territorio nazionale, infatti ad oggi esistono solo nella sanità che sarebbero i Lea.
L’ obiettivo dei Lep è che tra le varie regioni non ci sia una differenza di qualità di servizi e questo ui è uno dei punti più dibattuti perché ad oggi questa disuguaglianza esiste eccome e per colmarla servirebbero dei soldi importanti e come sappiamo tutti quei soldi non ci sono e proprio per questo le opposizioni ritengono chr questa autonomia alimenterebbe una forte disuguaglianza.
Dall’ altra parte invece la maggioranza sostiene che servirà a facilitare e accellerare le procedure amministrative di ogni regione.

In questi giorni il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca accompagnato dai vari sindaci della Regione si è recato a Roma per manifestare a tale disegno di legge.
Come spiegava appunto in uno dei suoi dibattiti è che le regioni meridionali sono fortemente penalizzate e se va avanti questo progetto sciagurato di autonomia differenziata, noi del sud siamo fregati, perché è uno degli obiettivi dei prezidenti del nord è quello di arrivare nel campo sanitario, nel campo della scuola pubblica a fare contratti integrativi regionali.
Questo significa che le regioni ricche possono stipulare contratri integrativi regionali e dare 2000€ al mese in più a un medico, dopodiché la sanità qui al sud morirebbe.

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