Follie italiane- Follie nostrane

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Vi ripropongo un mio articolo di qualche tempo fa, una riflessione datata, ma sempre attuale e mai smentita da fatti concreti.
Follie italiane: A Sant’Angelo dei Lombardi il CIMA, Centro Sismologico e di monitoraggio ambientale, dopo annunci e promesse solenni, resta chiuso!
E’ necessario parlare, perchè non ripartire dal CIMA per una nuova governance e sicurezza del territorio
Si registra una ripresa consistente dell’attività sismica nel territorio, che venne a suo tempo definito il cratere del sisma del 23 novembre 1980. Non c’è giorno che gli istituti preposti e le popolazioni non registrino una scossa sismica, un terremoto, più tempo passa dal disastroso sisma dell’80 e più cresce l’apprensione.
La trasformazione delle condizioni meteo, l’accentuarsi di fenomeni atmosferici violenti, il degrado dell’ambiente, rendono sempre più necessaria ed urgente una ripresa delle attività di controllo delle condizioni del territorio.
Proprio in questo territorio il CIMA, Centro per il Monitoraggio Ambientale, dopo aver operato per qualche tempo a Sant’Angelo dei Lombardi, per tutto il territorio altipiano ed oltre, strategica azione di controllo del territorio e di prevenzione rispetto ad eventi ambientali, geologici, é stato lasciato morire, é chiuso ormai da anni.
La istituzione del CIMA, a Sant’Angelo dei Lombardi, fu una scelta intelligente, anche se fu un modo per rimediare alla vera e propria rapina della sede del INGV Istituto Nazionale di Geofisica che, promessa ed assicurata per l’Alta Irpinia, a Sant’Angelo dei Lombardi, più volte celebrata come la Capitale del Cratere del terremoto 23/11/80, per la morfologia del territorio, per la frequenza dei sismi, venne invece assegnata ad altra località, Grottaminarda, con vocazioni naturali diverse, adducendo motivazioni a dir poco risibili: facile accesso, autostrada, ecc. ecc. come se, invece di studiare il territorio, seguirne la evoluzione, i suoi movimenti e le sue dinamiche, bisognava aprire un centro commerciale di facile accesso alla clientela!
Aver chiuso il CIMA, averlo fatto morire, aver dissipato energie, intelligenze e risorse umane qualificate, credo e spero, pesi sulla coscienza di quanti hanno concorso direttamente e di quanti, nel silenzio, nell’ignavia o nell’incapacità di cogliere le opportunità, o forse, attenti ad opportunismi personali, hanno lasciato correre.
Il CIMA, con le sue ricerche, con i suoi costi bassi, con l’impegno di un nutrito e qualificato gruppo di scienziati, ricercatori e programmatori informatici, non solo poteva concorrere ad indicare sistemi, metodi e modi di costruzione antisismica di abitazioni, case, palazzi e strutture pubbliche, poteva far crescere la qualità ed il rispetto per il territorio, prevenire e studiare le frane, promuovere la cultura ed il rispetto per l’ambiente, assicurare sicurezza e qualità della vita, perché no, anche favorire la valorizzazione di giovani locali, di risorse umane qualificate, ed evitare così l’emigrazione di cervelli qualificati.
Istituzioni attente al territorio, una classe politica che si candida ad essere classe dirigente, che chiede il consenso è su queste scelte che si misura, oppure è valutata anche sui colpevoli silenzi e sulla inconsistenza, nel curare interessi generali. Spesso, si mutuano linguaggi ed espressioni, spesso sentiamo parlare in vari campi, sanità, scuola ecc.ecc. di “eccellenze”; il C.I.M.A. di Sant’Angelo dei Lombardi, che molti, se non in tanti, hanno lasciato morire, era una grande “eccellenza”, ampiamente riconosciuta a livello scientifico ed universitario, anche fuori i confini regionali, andava difesa, sostenuta e potenziata, con battaglie forti, a denti stretti!
Senza ipocrisie, falsi annunci demagogici e strumentali interessi !
Le Amministrazioni Comunali del territorio della provincia e dintorni, potevano consultare il CIMA per Piani regolatori, o particolareggiati, per edifici pubblici, Ospedali, Scuole, Uffici, Aziende ed industrie, avrebbero avuto consigli ed indicazioni, per consolidare staticità e garantire maggiore sicurezza. Strade, viadotti, fiumi e laghi, montagne e colline, piazze, slarghi avrebbero beneficiato di analisi, indicazioni, prescrizioni e consigli.
Tanti giovani avrebbero trovato motivazioni nello studio per un lavoro qualificato e per la propria terra, non sarebbero emigrati, così come sta drammaticamente accadendo, perché potevano realizzare il sogno di lavorare nella propria terra.
I tanti morti del sisma del 23 novembre 1980 e di tante altre tragedie, i tanti danni patrimoniali, storici e sociali, avrebbero avuto una sana, giusta e qualificata risposta! Ma il C.I.M.A. di Sant’Angelo dei Lombardi é stato chiuso, ormai da tempo, troppo, tra colpevoli silenzi, complicità ed incapacità!
Ogni qualvolta ci sarà un terremoto, ogni volta che ci sarà un tragico evento del territorio o dell’ambiente non so se saranno in molti a dire di aver fatto tutto il possibile per la gente d’Irpinia, per il cratere. La chiusura del CIMA e di tante altre istituzioni, credo peseranno come un macigno, nei cuori e nelle coscienze.
Non è la difesa di un privilegio di un paese, ma è la dignità offesa di un territorio intero, è la mortificazione delle intelligenze, é una spinta in più verso la desertificazione e spopolamento dell’Alta Irpinia, facendo peggiorare la qualità della vita.
Classe dirigente, a mio parere, significa capacità di cogliere i bisogni della gente, di saperli rappresentare e dare risposte adeguate, intercettando nuove dinamiche sociali ed economiche ed ecocompatibili.
Chi si candida ad essere classe dirigente non deve venirci a parlare delle difficoltà degli altri, ma deve concorre a spiegare nelle sedi competenti le nostre ragioni, la nostra storia e la qualità della vita delle zone interne che sono le condizioni essenziali per salvare anche le fascie costiere dalla tumultuosa crescita metropolitana dell’area di Napoli stessa.
Tony Lucido