La Via Crucis del Goleto

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La Via Crucis del Goleto
Con grande gioia abbiamo modo di presentare la nuova Via Crucis, al Goleto, del
professor Francesco Caloia, artista, già docente e dirigente scolastico in prestigiosi
lstituti d’Arte e Licei artistici italiani, di spiccata sensibilità per la bellezza come
veicolo valoriale di profondi contenuti spirituali e religiosi. In questa nuova
esperienza, il professore si è cimentato nell’esecuzione di quindici opere (le 14
stazioni della Via Crucis completate con la quindicesima della resurrezione), che ci
immergono nella universale esperienza dolorosa degli uomini, ma allo stesso tempo,
redentiva e spirituale, con la lettura speculativa alla luce del Cristo.
E’ un’opera assolutamente preziosa per l’abbazia del Goleto, tenendo ulteriormente
conto del fatto che vi era questa importante lacuna da colmare, l’assenza della Via
Crucis. Nella Via Crucis del professor Caloia emerge come il buio del dolore è
contornato dalla luce e che l’uomo Gesù, dinanzi al quale ci si copre la faccia, tanto
era stato reso brutto il suo aspetto, diviene il più bello tra i figli dell’uomo.
Questa arte spirituale porta il divino e l’umano a dialogare, in modo tale che la via
della bellezza artistica sia luogo privilegiato, in quanto cammino ed
approfondimento estetico della fede. Il bello dell’arte sperimentato in un luogo dello
Spirito, come la nostra abbazia, spinge l’uomo, credente e non, a trasmutare tale
bellezza in bontà di vita nel tempio della propria esistenza.
Colgo l’occasione per ringraziare il professore Francesco Caloia, amico del Goleto,
per questo progetto e per la sua disponibilità alla donazione di queste opere di
notevole pregio, cui contribuiranno all’intelligenza della fede ed alla contemplazione
del mistero infinito, attraverso la finitezza del bello, squarcio verso l’Eterno e
l’Incommensurabile.
Con gratitudine e riconoscenza
Il Rettore dell’abbazia Don Salvatore Sciannamea
La Via Crucis è una rappresentazione sacra che ripercorre la passione, morte e
resurrezione di Gesù Cristo attraverso quindici momenti salienti. E’ un
accompagnare il Cristo nel suo viaggio verso la luce, al di là della notte, verso il
bianco luminoso al di là del nero della storia. E’ il trionfo della luce e della vita. È il
ritorno di Cristo al Padre è Pasqua di Resurrezione. Il percorso doloroso di Gesù
Cristo che si avvia alla crocifissione sul Golgota è stato realizzato dal sottoscritto
durante la pandemia da Covid 19, in un momento in cui non si poteva non riflettere
sul proprio destino, sui tragici eventi e interpretare il mondo sull’esperienza
dolorosa, sulla passione e sul calvario a cui sono andate incontro tante persone.
Nella mia ricerca formale ogni stazione rimanda alla memoria artistica, ad una
moltitudine di riferimenti iconografici in parte frutto di una ricerca sulla statuaria
del Sud d’Italia legata alla passione di Cristo, un mondo costituito da tracce di opere
che fanno drammaticamente affiorare le violenze subite da colui che si è preso cura
degli ultimi, degli emarginati, degli esclusi, di coloro che hanno sofferto che soffrono
e che subiscono ingiustizie. La mia Via Crucis vuole essere un racconto lineare
secondo la consueta logica razionale narrativa, una catechesi visiva: descrive e
illustra ma con un linguaggio contemporaneo e un vivace cromatismo che gioca
nella luce e con la luce. Le varie formelle sono il racconto di un testimone che per
rapidi cenni suggerisce ed evoca tra la luce divina in un mondo di straziante dolore.
Tutto si svolge nella sospensione dello spazio e del tempo quasi a ribadire che quel
dolore si rinnova di epoca in epoca, di vita in vita. La Passione di Cristo ci interroga
quotidianamente e in tutte le epoche: letta con lo specchio della coscienza, vi
vediamo l’Uomo che con il suo egoismo e la sua superbia rifiuta Dio, tradito oggi,
come lo fu la sua incarnazione umana del racconto evangelico. La Via Crucis Pittorica
è stata posizionata nella cappella dove attualmente viene celebrata la Santa Messa,
è costituita da 15 tavole 35×50 cm realizzate a tecniche miste su carta o cartoncino
telato (la quindicesima stazione – prima stazione della Via Lucis – rappresenta Gesù
risorto dalla morte e la sua bellezza, espressa in termini di visione e splendore aiuta
il fedele a entrare in contatto con il mistero di Dio che si è rivelato)

Prof. Carmine Caloia