Il digiuno forzato di Michele Zarrella

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Beautiful meadow field with fresh grass and yellow dandelion flowers in nature against a blurry blue sky with clouds. Summer spring perfect natural landscape.

Nelle acque gelate che collegano l’oceano Artico con l’oceano Atlantico vivono tre delle diciannove popolazioni di orsi bianchi polari rimasti al mondo. Circa quattromila esemplari in tutto. In quaranta anni si sono ridotti del 50%. Erano ottomila negli anni ottanta del secolo scorso e di questo passo nei prossimi decenni rischiano l’estinzione a causa della fusione dei ghiacci in estate. Secondo Nature a questo vanno incontro gli orsi canadesi che vivono nella baia di Hudson. Quando il ghiaccio diminuisce gli orsi restano costretti a vivere su delle isole e non possono raggiungere e cacciare le foche. Questo li condanna a un digiuno forzato e a un’ulteriore estate di fame. Una lenta agonia che colpisce tutte quelle popolazioni. Notizia trasmessa da Leonardo Rai3 il 14-6-2024.

Pensate che sia una notizia poco importante per noi e che interessa solo quelle zone lontane dalle nostre? Vi sbagliate! Perché questo è un ulteriore sintomo tangibile e triste dei cambiamenti climatici che riguardano tutte le specie viventi su questo pianeta. Ce ne sono alcune colpite più precocemente e più pesantemente, come nell’Artico dove gli effetti dei cambiamenti climatici sono maggiori e quindi più precoci e prima visibili. Altre zone e quindi altre specie saranno colpite progressivamente, se non si inverte la tendenza delle emissioni inquinanti. Alla fine tutte le specie subiranno le conseguenze nefaste della modifica dell’equilibrio della biosfera prodotta dalle attività umane soprattutto con la combustione delle fonti fossili.

Ad oggi abbiamo già 120 milioni di profughi a causa dei cambiamenti climatici. Quando essi saranno così evidenti da colpire ancor più pesantemente la specie umana con alluvioni e siccità, con nevicate fuori stagione, fusione dei ghiacci e innalzamento del livello del mare, con tornado e distruzione allora, forse, correremo ai ripari? I mezzi di comunicazione, pensando che siamo dei Superman capaci di salvare il mondo, continuano a dire: “Dobbiamo salvare il pianeta”. Vi stanno dicendo che siete dei super eroi. E voi ci credete. Vi sbagliate! Il pianeta continuerà a ruotare su sé stesso e ad orbitare intorno al Sole per altri 5 miliardi di anni. La Terra è poco, anzi per nulla, interessata agli ospiti che porta su di sé. Quante specie si sono estinte nel corso della vita del pianeta? Tantissime. E il pianeta ha proseguito ininterrottamente la sua corsa. Le specie che si adatteranno al nuovo equilibrio della biosfera che noi umani stiamo modificando sopravvivranno. Ma ci saranno molte estati e molti inverni di digiuno forzato. E le vivranno soprattutto le generazioni future a cui dovremmo chiedere perdono per la biosfera malata che lasciamo loro in eredità. Ognuno di noi è responsabile dell’inquinamento della biosfera e ognuno di noi può fare qualcosa per cambiare la direzione che abbiamo intrapreso, per lasciare il mondo un luogo degno di essere vissuto. Ogni gesto, ogni spreco eliminato, anche la più piccola azione può migliorare la situazione ed evitare futuri digiuni forzati. Dobbiamo solo avere la volontà di farlo. Le tecnologie ci sono e le capacità non ci mancano. Allora aborriamo gli sprechi, comportiamoci con sobrietà e frugalità nelle nostre azioni, utilizziamo fonti rinnovabili per produrre energia. “Cominciamo col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile, e all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile.” San Francesco insegna.