“In fila per la Vita”, è questo il titolo della scultura in legno di noce che l’artista Paolo Cibelli, 69enne nato a Torre Annunziata (NA), residente a Salerno, ha donato alla Polizia di Stato nel corso della conferenza stampa che si è tenuta questa mattina, 15 febbraio 2018, alle ore 12.00, presso la sala riunioni della Questura di Salerno. Il Questore della Provincia di Salerno, Pasquale Errico, dopo un breve intervento di saluto e ringraziamento allo scultore e di riflessione sul profondo significato dell’opera, ha tolto il velo alla scultura lignea insieme all’artista che si è ispirato, nella sua realizzazione, ad una pagina del libro di Primo Levi “Se questo è un uomo”.L’opera descrive, in particolare, il momento della distribuzione del “rancio” agli ebrei segregati nel campo di sterminio nazista di Auschwitz durante la seconda guerra mondiale.La scultura raffigura un gruppo di ebrei all’interno del campo di sterminio ove si legge il retro della famigerata frase “arbeit machtfrei”, posta nella parte superiore del cancello di accesso al lager. In primo piano è raffigurato in rilievo un prigioniero sulla cui giacca si evidenzia il numero 174517, identificativo di quello assegnato a Primo Levi, internato proprio ad Auschwiz. Per la realizzazione dell’opera l’artista ha utilizzato il tronco di un grande albero di noce rinsecchito che era piantato da oltre 30 anni nel giardino dell’Istituto religioso dei Padri Saveriani di Salerno, dove è ubicato il laboratorio del Cibelli. Lo scultore scolpisce solo su legno, in particolare noce, ciliegio ed ulivo, ed è autore di numerose opere tra cui: “Numeri”, scultura in legno custodita in uno dei saloni del Palazzo Sant’Agostino, sede della Provincia di Salerno; “Una Porta sulla Vita” scultura in legno d’ulivo conservata nel Museo Bartolo Longo del Santuario di Pompei; “Altare e leggio” nella nuova cappella dell’Università degli Studi di Salerno; “Al di là dell’Eden” presso Villa Carrara a Salerno; una “Natività” in legno esposta nel Comune di Sutrio (UD); “Luce e Fedeltà” donata al Comando Provinciale dei carabinieri di Salerno; “Lucerna” conservata presso la nuova Scuola della Caserma dei Marescialli dei Carabinieri di Firenze.
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