Caserta – Ecco come truffavano gli anziani: arrestati in sei

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Carabinieri

I Carabinieri della Compagnia di Caserta hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di misura coercitiva nei confronti di 6 persone ( tre in carcere, due agli arresti domiciliari e due con obbligo di residenza nel Comune di residenza).

 

I soggetti commettevano truffe nei confronti di anziani e sono stati incriminati per ben 17 episodi compiuti tentati o sventati; nelle  Provincie di Caserta, Napoli, Salerno, Campobasso, Potenza ed Isernia.
Si è provveduto a sequestrare agli indagati l’importo del profitto ottenuto dalle truffe commesse per un valore pari a 25.500 euro, in danno alle persone offese.
Le investigazioni hanno consentito di svelare la struttura organizzativa di due distinte associazioni per delinquere, entrambe dedite alla commissione di truffe con distinti modus operandi.
Il primo gruppo è composto dai tre dei destinatali della misura della custodia in carcere.
Uno di loro si presentava presso le abitazioni delle vittime simulando di essere il collaboratore di uno studio legale.
Il sistema di raggiro utilizzato consisteva nel contattare telefonicamente le vittime, fingendo di essere un parente, con l’obiettivo di persuadere la persona anziana della necessità di dover corrispondere urgentemente ad un avvocato una somma di denaro, a titolo di onorario professionale, necessaria a consentire al parente di incassare un assegno emesso in suo favore all’esito di una pratica risarcitoria.
Una volta che la vittima aveva abboccato al raggiro, entrava in azione l’esecutore materiale, il quale si presentava presso il domicilio che prelevava la somma richiesta o, in caso di assenza di denaro contante, acquisiva gioielli e monili in oro.
Inoltre è Particolarmente ingegnosa la tecnica utilizzata dagli indagati per precostituirsi un
alibi nel caso di controlli delle Forze di Polizia.
Gli associati, infatti, individuavano sul sito transazioni commerciali “subito.it”alcuni annunci relativi ad offerte di autovetture in vendita nel territorio ove era stata programmata la truffa e contattavano l’inserzionista per fissare un appuntamento per il giorno in cui compiere il colpo, in modo da poter giustificare la presenza dell’esecutore materiale in quel territorio.
Ma ciononostante, l’esecutore materiale delle truffe è stato arrestato in flagranza subito dopo aver consumato una truffa in danno di un’anziana donna da cui aveva preso monili d’oro.
Per quanto attiene il secondo gruppo invece il raggiro utilizzato era quello della “truffa del pacco”.
Il ruolo principale veniva svolto per telefono da uno degli associati, il quale si occupava di individuare le vittime ed acquisire i numeri telefonici.
Lo stesso procedeva, poi, a contattare le vittime, alle quali si presentava come figlio o
nipote, in modo da familiarizzare subito e vincere la resistenza psicologica degli anziani.
Una volta convinta parte offesa, iniziava la seconda parte del raggiro: un temporaneo stato di difficoltà nel ritirare un pacco urgente, che un corriere sarebbe passato a consegnare, previo versamento di una somma di denaro o del controvalore in gioielli o preziosi in caso d’indisponibilità di contanti.
Ottenuto l’assenso della vittima, entravano in azione gli esecutori materiali, i quali raggiungevano l’abitazione della vittima, dove consegnavano il pacco, contenente di solito un bagno schiuma o dei calzini, ricevendo in cambio la somma concordata per poi dileguarsi.