Benevento – È “Contaminazione Cromatica”, inaugurata mostra di Izzo, Delli Veneri e Rucciuto

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“Contaminazioni Cromatiche” è la headline della Mostra d’Arte Contemporanea inaugurata questa sera a Palazzo Paolo V nell’ambito di Città Spettacolo a Benevento.

Contaminazioni di colori e di stili quelli di Gioseph Izzo, Antonio Ricciuto e Maria Pia Delli Veneri che faranno finemente rivivere, in chiave decisamente “moderna”, le antiche e ampie stanze fatte costruire sotto il pontificato di Paolo V Borghese sede del municipio durante la dominazione Pontificia.

Da oggi al 31 agosto i tratti figurativi in china colorata di Ricciuto si contrapporranno alle tempeste di colori della Delli Veneri per finire agli squarci e alle deflagrazioni dei contrasti cromatici  di Izzo.

“Contaminazioni” di emozioni che esplodono in un allestimento elegante e minimal ma nel contempo “barocco” di suggestivi pezzi di vita intrisi di turbamenti, trepidazioni, dolore, gioia, amore, ricordi, speranze e sogni.

Una spruzzata di colori che investe Città Spettacolo e Benevento sottolineando i tratti di un’arte “non reale” come quella della Delli Veneri e Izzo a quella “reale” di Ricciuto.

In tutte le opere un evidente e distintivo segno di sperimentazione, ricerca, unicità per contenuti e libertà.

Ogni tela, in questa collettiva, comunica qualcosa e l’osservatore è guidato alla riflessione. Una per una colpisce per le linee composte, per i colori, le forme e le diverse commozioni nascoste in idee che si sprigionano nell’informale quanto nel colloquiare in modo denso e lirico come in una poesia.

Ogni pennellata sembra ricondurre ad un segno, una proporzione e seppure in modo del tutto diverso tra loro i tre artisti sanniti sono in grado di aprire squarci  sull’universo e portarci per mano in riflessioni intime sulla nostra esistenza. È forse in questa capacità che risiede il senso dell’arte? Se è questo ciò che ci arriva, allora… sì è proprio questa!

Il tutto, per buon augurio, è stato “contaminato” dal giallo paglierino Greco di Tufo, lo spumante,  de “Feudo de Planca”.