Benevento, Istituto De La Salle, Palestra: a Febbraio la fine dei lavori

611

Benevento, Istituto De La Salle, Palestra: a Febbraio la fine dei lavori

Attivato un percorso guida per diversamente abili con i Servizi Sociali del Comune

A settembre partirà il nuovo percorso formativo Socio Sanitario

Si stima che nel mese di febbraio saranno terminati i lavori di adeguamento della palestra dello storico Istituto ‘de La Salle’. Questi locali saranno dati in fitto, nelle ore pomeridiane, a quelle associazioni che ne faranno richiesta e che risponderanno ai giusti requisiti. Tant’è che sono stati riattivati gli spogliatoi e, come in tutta la struttura si è provveduto alla tinteggiatura con pittura fotocatalica che ha un’azione antibatterica viste le attuali condizioni cui ci ha sottoposto il Coronavirus. Ma i lavori di potenziamento e di adeguamento si spostano anche sul fronte tecnico informatico. Infatti, la rete internet è stata rifatta in modo da essere più potente e cablate tutte le aule che sono dotate della Lim e di video touch-screen mobili. Sono tante le novità che sorgeranno nel nuovo anno che pare sarà foriero di note positive, infatti, presso il piano superiore del centro per l’infanzia, gestito dalla cooperativa Bartolo Longo che cura il servizio ‘Paideia’ rivolto ai bambini dai 12 mesi ai tre anni, sarà attivato un centro diurno ricreativo per ragazzi portatori di handicap. ll progetto sarà attivato in collaborazione con i Servizi sociali del Comune di Benevento appena lo stato delle cose consentirà di farlo (Causa Coronavirus). Non saranno esclusi anche progetti in collaborazione con la Caritas, rivolto agli anziani, sotto l’attenta guida di don Nicola De Blasio. Infine, l’Istituto de La Salle si doterà di un nuovo percorso formativo che preparerà gli studenti nel settore Socio Sanitario. Così come prevede la regola del presbitero Giovanni Battista de La Salle, cui è titolato l’Istituto, anche la missione del Gestore è volta all’educazione degli scolari come una missione catalizzatrice anche di buone maniere. Il diploma darà la possibilità di immettersi subito nel mondo del lavoro ma, per chi volesse approcciarsi agli studi universitari consente l’iscrizione a vari indirizzi: Sociologia, Scienze Infermieristiche, Psicologia etc. Il nuovo percorso di formazione Socio Sanitario aprirà le porte già a partire dal prossimo anno scolastico. A metà Gennaio si potranno effettuare le iscrizioni anche al nuovo corso che prevede, oltre alle materie legate al settore, lo studio di due lingue straniere: Inglese e Spagnolo. Don Donato D’Agostino, il Gestore, alias, amministratore e legale rappresentane dell’Istituto de La Salle (si ricorda che la scuola rientra nell’ambito del Seminario Arcivescovile ndr) ha così commentato il futuro avvio del nuovo percorso formativo: “Il nuovo corso nasce anche per creare una concreta possibilità di accompagnamento al lavoro. Questo tipo di operatore deve essere ben formato e preparato affinché possa essere assorbito dal mondo lavorativo, subito dopo il raggiungimento del diploma, dalle cooperative presenti sul territorio e non solo”. Non è escluso che in futuro il Seminario possa divenire Ente certificatore e formatore. Alla domanda qual è la caratteristica della scuola cattolica? Ha risposto: “Tutto il nostro apparato è a disposizione della scuola. La nostra è una missione a cui non possiamo sottrarci, è volta alla crescita umana, culturale, etica. I ragazzi vengono accompagnati per mano come in una grande famiglia che dà valore alla persona che non viene considerata solo un numero. Qualora dovessero sorgere degli ostacoli si cercherà di sormontarli insieme, come si fa in famiglia”. La serenità che aleggia in tutti i locali della scuola è paragonabile alla quiete e alla pace che solo in un luogo di culto si riesce a trovare. Eppure le voci di docenti e alunni rompono con dolcezza il religioso silenzio ricordando che l’insegnamento è quella leggera brezza che raggiunge i discenti tramite il dolce suono dell’Educazione reciproca. Quei luoghi che sono stati riprodotti, per quanto possibile, anche a casa mediante la didattica a distanza. “Si è cercato di conservare una relazione tra docente ed alunno, – ha concluso don Donato – affiancando le famiglie in questo nuovo percorso di formazione legato alle imposizioni dettate dalla pandemia”.