Grottaminarda, domani l’ultimo saluto a Domenico Carrara

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Grottaminarda, domani l’ultimo saluto a Domenico Carrara

Ha trovato la morte tra le montagne della Val Camonica

Domenico Carrara residente a Grottaminarda,  33 anni, aveva studiato a Napoli dove si era laureto in Lettere moderne presso l’Università  Federico II, attualmente stava per conseguire la specialistica  in Filologia all’Università di Fisciano con una tesi su Umberto Eco.

Con la passione sconfinata per i versi si era dedicato alla scrittura di narrativa e di poesie, aveva al suo attivo diverse pubblicazioni : A riprendere le stelle (Il Filo, 2009), Binario 8 (Photocity edizioni, 2012), C’è chi si lamenta della pioggia (Homo Scrivens, 2014) e Mnemosine con le illustrazioni di (Homo Scrivens, 2019). Ha partecipato a diverse antologie. Per il collettivo  “Identità Insorgenti” si occupava di dare la parola ai poeti e, in generale, agli artisti del Sud dei nostri tempi, aveva intervistato molti poeti contemporanei, come Franco Arminio, Sotirios Pastakas, Ciro Tremolaterra, Sandro Abruzzese,  Stella Iasiello, Carlo Fedele… e tanti altri,  come collaboratore di testate giornalistiche web, di recente aveva realizzato interessanti contributi sulla crisi economica e sociale causata dal lock down.

Come molti ragazzi del SUD (dove a 33 anni si è ragazzi senza la dignità di un lavoro che renda uomini), nell’attesa  di un’occupazione inerente al suo percorso  di studi aveva fatto domanda come personale ATA ed era stato assunto temporaneamente quale collaboratore scolastico in un istituto di Bienno Inferiore in Val Camonica.

Scomparso domenica 24 gennaio a Bienno durante una passeggiata mattutina lungo i sentieri della zona, è stato trovato senza vita nei boschi della valle venerdì 29 gennaio. Ad individuare il cadavere, il Cnsas Lombardia, il corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, nella parte bassa della zona montana. Era stato visto secondo un testimone, l’ultima volta nella zona di Campogrante e poi ancora vicino al Santuario di San Martino. Circa 300 uomini e tre elicotteri sono stati impegnati nelle attività di ricerche che non si sono mai fermate sin dal primo momento. Vi è stata una grande sinergia tra i sindaci di  Bienno e Grottaminarda Massimo Maugeri e Angelo Cobino, sempre in stretto contatto telefonico. Due comunità segnate dal dolore.

Il sindaco di Bienno a cui vanno i ringraziamenti della famiglia si è prodigato senza sosta, ha descritto Domenico, come una persona estremamente sensibile, forse troppo, un artista letterario, un poeta. Arrivato a Bienno ad ottobre, in punta di piedi, in questi mesi si è fatto apprezzare da chi ha avuto la fortuna di conoscerlo ed in questi giorni da chi come lui ha cercato di conoscerlo senza avergli mai parlato, per cercare di capire dove potesse essere andato.

Domenico amava fortemente Grottaminarda e l’Irpinia, una terra che non avrebbe mai voluto lasciare, definito una mente eccelsa di Grottaminarda dal sindaco di Cobino ex Dirigente Scolastico,  in paese era molto conosciuto, svolgeva un ruolo di animatore culturale della comunità organizzando presentazioni di libri ed eventi culturali di vario genere, soprattutto nel castello d’Aquino. Nelle assemblee, nei comitati ambientali e collettivi presenti sul nostro territorio, negli incontri politici era sempre lì a far sentire la sua voce, pronto a proporre e discutere e nei suoi interventi emergeva la sua forte sensibilità e il suo forte attaccamento alla sua terra. Sognava  un’Irpinia migliore, lontana da ingiustizie e soprusi.

Lo scrittore Franco Arminio “IN MORTE DI UN POETA SILENZIOSO” scritto per il Corriere del Mezzogiorno ha affermato: Domenico Carrara era un poeta e un attento lettore di poesia. Leggeva i classici e leggeva i poeti di oggi.

I suoi versi secondo Arminio sono : “belli e dolenti, versi che non si travestono da capolavoro, una tonalità seria, un poco dimessa, come se non volesse alzare la voce, ma qualcuno ha scritto che un urlo è un urlo anche a bassa voce. Ecco, oggi l’Irpinia e il Sud hanno perso un poeta silenzioso, un poeta che non amava farsi notare. Poco conta che scrivesse prevalentemente in prosa, la sua scrittura aveva due virtù che tutti dovremmo avere: verità e attenzione”. La scrittura di Domenico aggiungo io suo  zio,  ex Dirigente Scolastico che ha sempre spronato Domenico alla scrittura riconoscendone il talento,  è  in apparenza semplice e di grande immediatezza, si muove in realtà su un livello di idealizzazione molto alto; l’uso della parola, fortemente evocativo, riesce a cogliere aspetti profondi e nascosti dell’esperienza, dando voce a quello che, altrimenti, rimarrebbe ignorato. Ultimamente Domenico stava lavorando ad un’altra pubblicazione mi aveva inviato una bozza : “Nel ripetersi delle cose”.  L’ho ringraziato del privilegio che mi ha dato nel poterle leggere in anteprima, gli avevo detto: “Complimenti, le assaporerò con calma, ma ad una prima lettura ho scorto la profondità e la maturità frutto di esperienza”. Ci saremmo dovuti risentire appena possibile per una discussione più approfondita,  ma i disegni divini sono incomprensibili.

E’ andato a morire in Val Camonica.

Domenico ha suscitato in noi tanti sentimenti forti, che sono emersi in modo palese e marcato nella preoccupazione  collettiva di questi giorni,  nelle preghiere di gruppo, dei suoi compagni e dei tanti amici giovani e meno giovani.

Per me era come un figlio e con lui condividevo il piacere dell’arte, della poesia della letteratura, tanti sono stati gli eventi  organizzati dal sottoscritto presso l’IISS RUGGERO II di Ariano Irpino e in molti paesi Irpini in cui Domenico ha letto e commentato poesie sue o di altri autori .

Purtroppo non ci resta che dominare il tempo e fermare con la mente quei momenti  che ci hanno visto vicini, che ci hanno reso amici, quegli attimi in cui Domenico ci ha  dato affetto e ci ha regalato sorrisi, non ci resta che  fermare gli attimi in cui le sue parole, il suo modo di sorridere, i suoi occhi, i suoi gesti, ci sono scesi nel profondo del cuore per rimanere indelebili.

Si era saputo fare apprezzare come un ragazzo rispettoso, onesto, per l’intelligenza vivace  e creativa, mai scortese con nessuno, una persona sincera come poche, non attaccata al denaro, con le qualità di chi si sa porre con un atteggiamento conciliante e costruttivo di fronte alle problematiche  della vita.

Domenico aveva il cuore del poeta, ci lascia  con la sensazione di chi sa che avrebbe potuto dare tanto per la  sua famiglia,  per la sua terra, alla sua Itaca, a cui era profondamente legato e  che come tanti giovani  Irpini, ha lasciato per il lavoro ma a cui aspirava sempre ritornare. La sua assenza impoverirà la nostra comunità  di un patrimonio  incolmabile.

La sua scomparsa  ci lascia inebetiti, increduli.  Non ci sono parole per esprimere il profondo dolore della famiglia e della nostra comunità per la sua perdita, lascia un vuoto enorme, una cicatrice che non si riparerà facilmente. Il primo pensiero è per lui, per l’interruzione del suo progetto di vita, poi per i suoi genitori, per lo sforzo che dovranno fare per sopravvivere a questa tragedia, per il fratello, la fidanzata, la morte di un giovane colpisce tutta la comunità, ognuno viene toccato nell’affetto, nel senso di impotenza che già stiamo vivendo drammaticamente con la  pandemia.

Auguro ai suoi genitori  di trovare nelle fede la forza per superare questo difficile momento in cui  solo chi ha provato il dolore della perdita di un figlio può comprendere. Un pensiero ed un ringraziamento particolare va ai tanti soccorritori alle centinaia di persone tra operatori del soccorso alpino, vigili del fuoco,  guardia di finanza,  protezione civile, carabinieri, un esercito. Tutti si sono messi a disposizione, hanno rischiato, hanno speso tante ore di lavoro e ci hanno dato la possibilità di riportare a casa Domenico per dagli degna sepoltura.      Riposa in pace Domenico

“Nel ripetersi delle cose di Domenico Carrara”

(Versi dalla sua ultima ed inedita raccolta)

Siamo dentro impulsi e algoritmi,

in una foto in bianco e nero,

in un passato contadino.

Nasciamo già esistendo da tempo,

moriamo senza scomparire,

finché dura la luce del sole.

Prima di riconsegnare ogni adesso

abbiamo il dono di scegliere

cosa lasciare a chi viene.

Quest’attimo è forse la bellezza,

poter fare delle nostre mani

strappi o carezze leggere.

 

Former Dirigente Scolastico prof. Francesco Caloia

La Valgrigna saluta Domenico 

https://www.facebook.com/watch/?v=238785221155330