Ambiente, Maraia (M5S): Infrastrutture depurazione priorità assoluta per ecosistemi ed economia nazionale
“Con la nostra interpellanza urgente discussa oggi in Aula insieme al ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani abbiamo acceso i riflettori su una vera e propria emergenza, quella della mancata depurazione delle acque reflue in buona parte del nostro Paese, che riguarda una popolazione di 29 milioni di persone. Il deficit infrastrutturale e l’inerzia di alcune amministrazioni locali ci costa 165.000 euro al giorno di infrazioni europee, ma questo purtroppo non spinge le istituzioni deputate ad attivarsi, nonostante la disponibilità di fondi adeguata. E il danno agli ecosistemi e all’economia nazionale va purtroppo ben oltre le infrazioni europee”.
Con il ministro Cingolani abbiamo condiviso l’urgenza di un intervento sulla governance dei processi che dovranno portare in tempi brevi a realizzare opere e interventi che attendono spesso da decenni, soprattutto nel Mezzogiorno e in particolare in Sicilia. Ci sono tutti i presupposti per dare una sferzata all’immobilismo che ha prodotto una situazione grave e troppo gravosa per i cittadini. Il Movimento 5 Stelle è pronto a confrontarsi con il governo e le altre forze politiche su una serie di proposte che non solo ci potranno consentire di utilizzare efficacemente i fondi messi a disposizione dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), ma consentono a opere e cantieri di ripartire in tempi brevi.
La nostra proposta è quella di rafforzare i poteri e l’agibilità del Commissario unico per la depurazione, attribuendo ad esempio a questa figura la competenza sulla valutazione ambientale e stabilendo che gli interventi di sblocco delle opere siano considerati urgenti, indifferibili e di pubblica utilità. Bisogna intervenire prevedendo che il silenzio delle amministrazioni inadempienti non blocchi l’operatività della struttura commissariale e va introdotta una conferenza dei servizi permanente che consenta di affrontare con continuità e massima attenzione le criticità legate a infrastrutture e impianti esistenti e da realizzare. Lo dobbiamo ai milioni di cittadini sulle cui spalle ricadono i costi dell’inerzia e del menefreghismo di alcune istituzioni locali.
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