Riflessioni sul 2024: tra sfide globali e speranze di cambiamento

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Riflessioni sul 2024: tra sfide globali e speranze di cambiamento

 È un compito arduo, quello di riflettere e trarre un bilancio da un intero anno, e spesso ci si trova a dover affrontare la tentazione di scivolare nella retorica o, peggio ancora, nel sensazionalismo. Queste due tendenze, se unite, possono allontanarci dalla verità e dalla sostanza delle questioni. Così, mentre ci accingiamo a chiudere il 2024, sarebbe riduttivo e fuorviante considerare il gesto eroico di un uomo che si tuffa in acqua per salvare un altro, a rischio della propria vita, come un contrappeso sufficiente rispetto ai tanti eventi tragici che la cronaca di quest’anno ci ha presentato. La realtà è ben più complessa: perdite di vite umane a causa dell’odio esploso sui social media, omicidi tra adolescenti per una parola di troppo o per il furto di un paio di cuffiette, atti di violenza e sterminio che sembrano privi di una motivazione razionale, se non per la discesa negli abissi più oscuri dell’animo umano.

La domanda, dunque, nasce spontanea: la situazione è peggiorata rispetto al passato? L’istinto ci porta a rispondere di sì, ma questo potrebbe essere un errore di prospettiva. È un fatto che tendiamo a dimenticare più facilmente le buone notizie, mentre la cronaca quotidiana semplifica, disegnando linee nette tra bene e male, tra carnefici e vittime. Anche la politica, per raccogliere consenso, ricorre a questa semplificazione. Tuttavia, il giornalismo ha il dovere di andare oltre, cercando di fornire risposte articolate a questioni complesse. È questo il nostro auspicio e il nostro impegno per il nuovo anno: non smettere mai di cercare e di interrogarsi.

A poche ore dalla conclusione del 2024, ci troviamo di fronte a un quadro globale segnato da crisi politiche ed economiche senza precedenti. Le tensioni nel Medioriente, con Gaza, Israele, Libano e ora la Siria, si sommano a turbolenze in America Latina, all’instabilità dell’Estremo Oriente e ai conflitti che continuano a scuotere l’Europa orientale. In questo contesto di incertezze, in Occidente emerge una forte volontà di cambiamento, come dimostrano i risultati delle numerose elezioni che si sono svolte quest’anno. Dalla Europa agli Stati Uniti, i cittadini hanno espresso un chiaro segnale di insoddisfazione verso lo status quo, manifestando il desiderio di una nuova direzione politica, spesso orientata a destra. In Italia, questa richiesta di cambiamento si è già manifestata negli scorsi anni, portando gli elettori a scegliere una nuova rotta. I primi frutti di questo percorso iniziano a vedersi, con tassi di occupazione record e segnali di ripresa in vari settori produttivi. Tuttavia, le criticità persistono e il cammino verso il cambiamento deve continuare con determinazione. Una delle priorità più urgenti è la sicurezza sul lavoro: ogni incidente mortale rappresenta un fallimento inaccettabile per il nostro sistema. È imperativo intensificare gli sforzi per garantire ambienti di lavoro più sicuri, mediante un aumento dei controlli, una maggiore promozione della formazione e un rafforzamento delle misure di prevenzione. Inoltre, uno dei temi centrali che caratterizza questa “svolta a destra” in Occidente è la necessità di rivedere la transizione ecologica. L’attuale impostazione ha creato notevoli problemi sia per le aziende che per i lavoratori, rendendo essenziale un ripensamento delle strategie adottate fino ad ora. Ci sono anche molte questioni ancora aperte, che richiedono risposte chiare: dalla gestione dei flussi migratori alla digitalizzazione, dalla transizione energetica alle infrastrutture, fino ai rapporti commerciali tra le diverse economie mondiali. Di fronte a queste sfide, è fondamentale adottare un approccio pragmatico, capace di tutelare il tessuto economico e sociale e di rispondere alle esigenze delle classi medio-basse europee e occidentali. In sintesi, è necessaria una revisione profonda delle politiche economiche e sociali, puntando verso modelli più sostenibili e inclusivi.

Con questo spirito rinnovato, siamo pronti ad affrontare con determinazione le sfide che ci attendono nel 2025. Auguriamo a tutti un Buon Anno, con la speranza di un futuro migliore e più giusto per tutti.