Il cimitero di Scafati cade a pezzi, la denuncia dell’ex consigliere comunale Angelo Matrone. “Si offende la memoria dei defunti, la commissione straordinaria riporti il decoro all’interno di questo luogo della memoria che appartiene a tutti”.
“Personalmente ho constatato lo stato di incuria e degrado in cui versa il cimitero di Scafati e devo dire che è davvero imbarazzante, oltre che assolutamente irrispettoso verso i vivi e verso i defunti. L’ingresso della struttura di viale della Gloria perde calcinacci e tutti possono vedere quello che ho notato io nei giorni scorsi. Una situazione che le istituzioni competenti, in primis il Comune di Scafati, devono immediatamente affrontare e risolvere con la dovuta urgenza”. La denuncia arriva da Angelo Matrone, ex consigliere comunale di Scafati, che lancia un appello al prefetto Gerardina Basilicata, capo della commissione straordinaria, per attuare una serie di interventi straordinari affinché il cimitero non diventi il simbolo del degrado cittadino. “Già abbiamo subìto lo smacco di trovare le lampade votive spente durante il ponte di Ognissanti, adesso anche la struttura si presenta davvero nel peggiore dei modi. Reputo che sia assurdo costringere i cittadini a visitare i propri defunti in questo scempio”, ha continuato Matrone.
Da qui l’appello alla commissione straordinaria del Comune per rispettare la memoria dei propri cari scomparsi e che riposano al cimitero di Scafati. “Come al solito le tasse comunali sono alte, ma i servizi offerti inefficienti. Questa è una situazione che in città conosciamo ormai bene da troppo tempo. Nel caso del cimitero tutto questo degrado e disagio riguarda situazioni personali dolorose che invece meriterebbero il massimo rispetto da parte di chi amministra la nostra città. In passato sappiamo tutti cosa è successo. Adesso, da semplice cittadino, mi auguro che la Commissione straordinaria inserisca tra le proprie priorità anche quella di ridare decoro e dignità a un luogo della memoria che appartiene a tutti e che non può essere dimenticato in questo modo. Bisogna fare presto, prima che il cimitero cada a pezzi”.
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