Andrea Tarabbia ha vinto il Premio Campiello 2019 con il suo “Madrigale senza suono”

403

Con Carlo Gesualdo, tra genio, delitto e follia, Andrea Tarabbia ha vinto il Premio Campiello 2019. Il suo “Madrigale senza suono”  rientra nella tradizione dei romanzi-saggi, si impernia sulla figura del madigralista vissuto tra Cinquecento e Seicento, riscoperto da Stravinskij.

“Attraverso il personaggio di Carlo Gesualdo, racconto il rapporto tra il bene e il male, tra il bianco e il nero. Madigralista finito nell’oblio, aveva ucciso la moglie ed era un genio. Ho provato a mettere insieme tutti questi elementi mescolando il passato con il Novecento” ha raccontato lo scrittore.

Sabato 29 giugno a Gesualdo, presso la Chiesa Santa Maria delle Grazie , Andrea Tarabbia aveva presentato il suo libro .

Andrea Tarabbia, nato a Saronno nel 1978, è docente di letteratura comparata presso l’Università di Bergamo. Ha già pubblicato i romanzi La calligrafia come arte della guerra (Transeuropa, 2010), Marialuce (Zona, 2011) e Il demone a Beslan (Mondadori, 2011), il saggio Indagine sulle forme possibili (Aracne, 2010), l’e-book La patria non esiste (Il Saggiatore, 2011).

L’autore celebra nel romanzo un uomo solo, tormentato che compie un efferato omicidio perché obbligato dalle convenzioni del suo tempo :Gesualdo da Venosa, il celebre principe madrigalista vissuto a cavallo tra Cinque e Seicento. Da lì scaturisce il suo genio artistico, è il centro attorno a cui ruota il romanzo. Come può, è la domanda sottesa, il male dare vita a tale e tanta purezza sopra uno spartito? Per vendicare l’onore e il tradimento, il principe di Venosa uccide Maria D’Avalos, dopo averla sposata con qualche pettegolezzo e al tempo stesso con clamore. Fin qui la storia. Il resto è la nostalgia che ne deriva, la solitudine del principe: è lì, nel sangue e nel tormento, che Andrea Tarabbia costruisce l’opera. Questa storia attraversa i secoli e arriva fino ad oggi con un gioco colto e raffinato, tra manoscritti ritrovati e appunti di Igor Stravinskij − che nel Novecento riscoprì e rilanciò il genio di Gesualdo − e l’autore costruisce un romanzo importante, destinato a restare.