Irpini nella piccola Lourdes italiana, un viaggio ricco di emozioni

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Chi ha avuto la fortuna di partecipare al pellegrinaggio organizzato da Giuseppe  Sommariva   e Maria Brigida Meninno , originari di Ariano Irpino (AV) , probabilmente non si aspettava di trovarsi davvero in una piccola Lourdes italiana.

In maggioranza arianesi, ma anche grottesi  , pellegrini raccolti un po’ qua e là  in Irpinia, una cinquantina in tutto.

Si parte all’ alba   , per raggiungere Collevalenza, frazione di Todi in provincia di Perugia sede del Santuario dell’ Amore Misericordioso e dove risposa il corpo di Madre Speranza.

Giunti a Collevalenza il gruppo di pellegrini irpini viene accolto in una sala   dove si guarda un video   che racconta un po’ la storia del santuario legato alla vita di Madre Speranza  , la suora oggi beatificata.

Santa Messa,    Comunione e pranzo nel parco del Santuario all’ombra di alberi di ulivo.

Una piccola Lourdes italiana , dove lo Spirito di Gesù aleggia nell’ aria, dove si rimane  inebriati dalla fede profonda. Un luogo mistico  !  Il   santuario   dell’ Amore Misericordioso è stato voluto fortemente da Madre Speranza , una suora di origini spagnole ,condotta in questo luogo dalla Divina Provvidenza e già consapevole in grandi linee di quello che avrebbe dovuto realizzare.Il gruppo di pellegrini ascolta la testimonianza dell’autista di Madre Speranza, un uomo sulla ottantina che racconta le sue vicissitudini al fianco della suora   , episodi di vita e miracoli. Uno dei tanti il bambino in fin di vita che si salva semplicemente nel bere l’acqua benedetta.

Racconta che in un un  diario della suora    si legge già una premonizione  :  avrebbe realizzato ,  con l’aiuto divino ,non soltanto il Santuario dell’ Amore Misericordioso ma anche strutture per l’accoglienza dei pellegrini al fine di costituire un centro di richiamo per tante anime.

“Collevalenza – scriveva – diventerà qualcosa di grande , vi saranno pellegrinaggi e prodigi non meno che a Lourdes. Tutto ciò quando la Madre non sarà su questa terra”.Benché   in queste righe non si parli ancora di acque e di piscine l’esplicito riferimento a Lourdes fa già intravedere gli sviluppi successivi. L’ autista di Madre Speranza racconta che il piccolo paese di Collevalenza ha sempre sofferto la mancanza di acqua   potabile e il comune di Todi cercava di supplirvi con erogazioni per mezzo di autobotti.

Erano gli inizi degli anni ’60 e Madre Speranza ebbe indicazioni da Gesù di costruire non solo le piscine per il bagno degli ammalati che potesse donare loro guarigione fisica, ma anche spirituale ma le fu indicato il punto esatto dove ci fosse una   falda acquifera. Lei   , sempre fedele ai comandi di Colui c he non sbaglia contro tutto e tutti fece perforare il punto esatto dove si incontrò un’abbondante falda acquifera.

In quella occasione Madre Speranza andata in estasi presso il pozzo pronunciò parole di profondo   ringraziamento   . Ma qual è la finalità delle acque del Santuario?

In un’estasi madre Speranza riceve direttamente da Gesù le seguenti parole:

“ A quest’acqua e alle piscine va dato il nome del mio Santuario. Desidero che ti dica, fino a inciderlo nel cuore e nella mente di tutti coloro che ricorrono a te, che usino quest  ‘ acqua con molta fiducia e si vedranno liberati da gravi infermità  ; e che prima passino tutti a curare le loro povere anime dalle piaghe che le affliggono  per questo mio Santuario dove li aspetta non un giudice per condannarli  e dar loro subito il castigo , bensì un Padre che li ama, perdona, non tiene in conto, e dimentica”

 Da qui trae spunto quanto scritto anche sulla facciata delle piscine   :

“ Usa quest’acqua con fede e amore sicuro che ti servirà di refrigerio al corpo e di salute all’anima”

Dopo la testimonianza dell’autista di Madre Speranza il gruppo di pellegrini irpini ha fatto una sorta di preparazione spirituale   , benedizione e bagno.

Un numero copioso di volontari   , suore e semplici fedeli danno una mano per l’immersione proprio come avviene a Lourdes.

Alcuni ci arrivano anche con scetticismo davanti alle tende color azzurro che circondano le vasche, anche se chi aveva vissuto l’esperienza racconta dell’emozione incredibile che ti prende.

Per arrivare alle vasche si fa una coda lunghissima: una sorta di serpentone umano durante il quale si recita il rosario e la preghiera di guarigione fisica e spirituale.

Lo si fa pensando non solo a sé stessi  , ma anche a chi ne ha bisogno.

Un numero copioso di volontari   , suore e semplici fedeli danno una mano per l’immersione proprio come avviene a Lourdes.

Quello che accade in quel luogo è qualcosa che sa di misterioso, la voce gentile dei     volontari , le mani delicate di chi deve aiutarti  a stringere addosso un mantello colore azzurro per togliere l’imbarazzo della nudità, l’immersione in piscina con l’aiuto di altre due volontarie che strizzano fortemente un lenzuolo bianco e ti ricoprono .

I pellegrini che si immergono in piscina non esitano a raccontare le loro emozioni.

Prima dell’immersione la recita della preghiera di guarigione ad alta voce     . Molti di loro non riescono, la commozione è molto forte.

La preghiera è la seguente :

“Signore e Dio Mio,

per il tuo amore e per la tua misericordia, guarisci noi che siamo tuoi figli da ogni malattia, specialmente da quelle che la scienza umana non riesce a curare e fa che con il tuo aiuto conserviamo sempre pura la nostra anima da ogni peccato grave”.

Ognuno dei pellegrini racconta la sua grande emozione nell’uscire da quell’acqua benedetta e sentirsi purificati e poi la meraviglia nel rivestirsi e sentire la propria pelle asciutta e vellutata dopo l’immersione.

Il primo prodigio è proprio questo.

Il viaggio prosegue verso un altro luogo mistico   , Assisi, anche questo molto forte.

L ’ impressione che si ha è  quella di essere  in mezzo a gente vera con una grande dose di umanità, e non sono solo gli ammalati, ma le persone  che apparentemente non hanno nulla e che  , invece,  sentono  semplicemente il bisogno di ritrovarsi.

Durante il ritorno un ’   opinione comune  : Questo tipo di viaggio è come un buon libro, va letto e riletto tante volte perché se  la trama del libro non cambia, il percorso di vita di ognuno di noi muta e ogni volta lo si può leggere con occhi e cuore diverso.

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