Cinzia Macina, Mamma di un bambino autistico. Simbolo di tenacia e coraggio

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Melito Irpino, Cinzia Macina:  mamma di un bambino autistico. Racconta di un percorso fatto di sacrifici, rinunce ma anche gioie quotidiane.

Cinzia Macina, mamma coraggio, che cammina a testa alta insieme a suo figlio Michele, affetto da un disturbo dello spettro autistico.

Con la sua testimonianza, in prospettiva del 2 Aprile Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, racconta di un percorso fatto di sacrifici, rinunce ma anche gioie quotidiane.

Disegno di Michele
Disegno di Michele

Due anni e tre mesi, l’età di mio figlio quando gli fu diagnosticato l’autismo. Ti senti dire sindrome dello spettro autistico. La prima cosa che mi sono chiesta è stata: ma come si cura, come si deve intervenire? esordisce Cinzia.

Nessuna cura, nessun farmaco solo tanta riabilitazione fatta da persone capaci. Perché soltanto le terapie,tante ore di terapia, possono fare la differenza. 

Autismo…..quanti di noi conoscevano di cosa si trattasse davvero?

Disturbo pervasivo dello sviluppo, della comunicazione.

A dirsi sembra facile, ma viverlo è immergersi in un mondo di cui si è all’oscuro di tutto.

Tuo figlio non ti guarda, sembra non sentire, vive in un mondo in cui nessuno può entrare, anche un semplice oggetto può essere un modo per cercare di costruirsi momenti da cui tutti restano fuori, anche mamma e papà.

Si, perché, per lui noi eravamo due persone come tante altre.

Era indifferente a qualunque cosa accadesse attorno a lui.

Abbiamo iniziato la terapia subito dopo la diagnosi ed allora ho capito le dimensioni della diagnosi. Io eri lì, presente alle terapie, e mi sono resa conto delle grandi difficoltà di mio figlio: indifferenza all’ambiente, comprensione, linguaggio, comportamenti costantemente oppositivi – continua Cinzia

E’ devastante comprendere tutto ciò e non riuscire a intervenire.

Mi si stringeva il cuore in gola vederlo cosi, ma era necessario per capire come intervenire in suo vantaggio.

I primi 3 anni sono stati terribili, si rischia di crollare psicologicamente perché emotivamente è difficile contenere tanta paura ed incertezza.

La riabilitazione è stata durissima nei primi anni, perché devi rompere degli schemi mentali, devi impedire che si consolidino per poter lavorare in futuro.

All’inizio non ti rendi conto di dove potrai andare, non hai un metro di paragone, spesso sei solo, non si trova il confronto con altri genitori.

Hai paura perché non vedi il futuro di tuo figlio, non sai cosa e come potrà essere.

Ti chiedi se parlerà, ma davvero non riesci a vedere una luce all’inizio di questo percorso.

Bisogna però avere tanta pazienza, non arrendersi mai e combattere ogni giorno affrontando le difficoltà del momento , ragionando per piccoli steps.

La mia terapista mi disse:< si semina tanto, ma si raccoglie col tempo>. E cosi è stato.

Oggi a 6 anni, mio figlio sta imparando a leggere e a scrivere, è cambiato in un modo per me impensabile 4 anni fa.

E’ la dimostrazione che tanto impegno e le persone capaci possono fare la differenza nella vita di questi bambini.

Guardo i suoi meravigliosi occhi e mi perdo nell’amore infinito che provo per quel bambino di cui sono fiera per tutto quello che è.

Mai ho pensato perché a me, mi sono concentrata solo su di lui , su tutto quello che poteva essere fatto per aiutarlo ed ho ringraziato Dio ogni giorno per averlo avuto.

E’ un percorso molto doloroso, ci sono stati momenti in cui ho avuto paura di cadere in depressione ma ogni volta che la paura sopraggiungeva, ecco che il mio bambino mi stupiva e allora ho capito che bisogna solo guardare avanti perché per tutti arriva il giorno in cui potrai guardare al passato ed essere fiero di tutti i sacrifici e dolori vissuti perché il benessere di tuo figlio li racchiude tutti.

Bisogna concentrarsi su quello che si può fare per questi bambini affetti da autismo, senza lasciarsi soffocare dal problema in sé.

Io credo che ciascun bambino autistico racchiuda un mondo da scoprire e ciascuno di essi racchiudere grandi potenzialità. Fede e impegno faranno la differenza, per tutti – conclude Cinzia –

Mena Ciullo

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