Restiamo a casa per valorizzare la nostra “quarantena

230

Restiamo a casa per valorizzare la nostra “quarantena”

Da sempre l’essere umano è attratto da ciò che gli è negato, avvertendo il bisogno di trasgredire le regole che gli vengono imposte. Durante questa pandemia non poteva verificarsi il contrario: l’uomo è vittima in primis del suo forte egoismo e continua ad usare strategie per uscire non curandosi di chi come medici, infermieri e O.S.S. continua a rischiare la vita. Quanto pesa il fascino del proibito? Mentre tutto il mondo è in lockdown, la Svezia insiste con la propria strategia: lasciare tutto aperto e lasciare agli svedesi la capacità di sapersi autoregolare senza divieti imposti; fatta eccezione per i positivi al Covid-19 che sono in quarantena. La strategia svedese si basa dunque sulla fiducia, il governo confida nei propri cittadini che seguono le raccomandazioni, evitando comportamenti rischiosi. In Italia, invece, abbiamo una comunità che non solo non sa regolarsi ma soprattutto non sa avere fiducia negli altri, per questo è una comunità da ri-costruire con fondamenta nuove basate sul rispetto e sulla fiducia. È vero la Campania ha preso forti restrizioni, conseguenza però di comportamenti irresponsabili verso la propria e altrui salute. Nelle altre regioni è consentito un’ora di jogging o una passeggiata con il proprio figlio, nel territorio campano siamo costretti a stare in casa salvo eccezioni. Fare la spesa rientra nei bonus uscita, purtroppo siamo irresponsabili anche in questo; proprio oggi a Casoria due persone sono state denunciate perché coinvolte in una rissa per il mancato rispetto della fila e dell’uso della mascherina. Questa quarantena forzata sta arrecando danni oltre che fisici anche psicologici a tutte le persone che semmai non hanno il privilegio di vivere in case con giardino o terrazzo e prese dalla disperazione e dalla paura incessante del contagio ricorrono al suicidio. Nel salernitano si sono già verificati due casi. In un momento così delicato, occorre imparare a bastarsi, ad apprezzare l’essenziale che consiste nel svegliarci sani ogni mattina e nel riuscire a respirare autonomamente. I più piccoli non hanno ancora i mezzi per capirlo, per questo dobbiamo contagiare tutti, in primis noi stessi, di positività e speranza. È vero non siamo stati chiamati sul fronte di guerra, ci viene solo chiesto di restare a casa ma percepire il pericolo, a maggior ragione se il nemico è invisibile e non fa rumore a volte diventa difficile e la tentazione di uscire è forte. Dal 2 Aprile in Campania circola un manifesto, ideato da un medico salernitano, che raffigura un ammalato di Covid-19 in terapia intensiva e la scritta «se esci rischi il contagio, vorrei essere a casa con i miei». Definito “choc” da Il Mattino, l’iniziativa – a buon ragione – ha riscontrato l’approvazione della Regione Campania, nella speranza che sia da monito a tutti coloro che continuano a essere irresponsabili e a considerarsi immuni. I contagi e i morti continuano ad aumentare, per questo siamo chiamati tutti a fare la nostra parte. Iniziamo a costruire una Comunità di cui andare fieri: RESTIAMO A CASA!

Paola Rullo