Dossier – Il Covid strumento per annullare i diritti del lavoro

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Prepariamoci ad un futuro monopolizzato dalla AI, saranno i robot a mandare avanti le industrie, l’uomo sarà solo di supporto o il medico dei robot.

Abituiamoci negli Store dei prossimi anni a confrontarci con robot umanizzati. Tutto questo negli Stati Uniti sta accadendo alla velocità della luce.

Le aziende licenziano gli umani e “assumono” i robot, che lavorano come negri, non si astengono dal lavoro né per malattia e neppure per ferie. Lavorano a testa bassa, una breve pausa per raffreddare le batterie e tornano nuovamente energici sul loro posto di lavoro. Niente allontanamento per bisogni fisiologici, tutt’al più una breve sosta per sostituzione led o chip. Ma il pit stop viene recuperato dallo schiavo robotizzato dopo il turno di lavoro. I tecnici approfittano della pausa mensa degli umani,  per un veloce test sulle macchine. Mancava la ciliegina per velocizzare questi processi di lavoro robotizzato. Il Covid. Una banale influenza, complice una stampa venduta e al servizio delle lobby internazionali, è stata ingigantita e usata per distruggere il tessuto economico industriale delle PMI. Gli elefanti hanno sofferto meno la crisi industriale. I piccoli sono stati costretti ad esporsi con le banche, quanto possibile, oltre la loro affidabilità economica. Ad altre sono stati sospesi fidi o peggio chiesto il rientro immediato. Senza entrate il destino per le PMI è la chiusura.

Al contrario colossi come Amazon o Walmart quadruplicano i loro profitti, si comportano come squali con i loro fornitori che pur di vendere acconsentono a margini risicati. Tanto sanno dove intervenire, nonostante i margini bassi, per recuperare il profitto, basta rimodulare la forza lavoro. Ma sarà un cane che si morde la coda, senza reddito i compratori saranno sempre meno in periodo di magra, si preferisce riciclare quello che già si possiede. Prevedo un flusso di lavoratori verso questi colossi  da bravi “benefattori” assumeranno alle loro condizioni i lavoratori in uscita da quelle aziende da loro stessi strozzate. Pur di non fare parte dell’esercito di disoccupati e poter fare fronte alle spese quotidiane, saranno disposti ad accettare qualsiasi lavoro e a qualsiasi condizione sperando in un futuro migliore. Alcuni di questi colossi in nome del profitto, stanno “ingaggiando” robot umanizzati per abbattere i costi di produzione a spese degli umanoidi, peggiorando così il problema della disoccupazione. L’impoverimento alimenteranno le tensioni sociali che degeneranno in una guerra civile. Ma sappiamo tutti che il caos non può durare a lungo, c’è bisogno di un equilibrio. E l’unica strada che ristabilisce l’equilibrio  è una Guerra. Io prevedo che entro la metà di questo decennio avremo più conflitti, in Asia con attori principali ha (Cina, Giappone, India); Golfo Persico (Iran, Arabia Saudita); Mediterraneo (Turchia, Russia, Israele, Cipro, Grecia, Libia, Marocco). Europa, Spagna, Regno Unito, Germania, Polonia, Romania, Ucraina); Nord America (Guerra civile negli USA); Sud America (Cile, Brasile, Argentina). Queste rivolte nazionali saranno la scintilla che porterà ad una nuova guerra mondiale, che troverà il suo punto di equilibrio in un nuovo mondo multipolare.

Di Maurizio Compagnone

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