San Giovanni Rotondo,inaugurazione dell’organo della Chiesa di Santa Maria delle Grazie in memoria di Padre Osvaldo (fonte :Giovanni Savignano)

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A San Giovanni Rotondo, sabato 17 settembre inaugurazione dell’organo della Chiesa di Santa Maria delle Grazie dopo il restauro.

Erano presenti  il Padre Guardiano Carlo, Padre Aldo,il Direttore Generale di Casa Sollievo della Sofferenza, dirigenti della Intesa San Paolo che con il loro contributo hanno reso possibile la realizzazione del progetto. Promotore di esso il dottore Alfonso Dell’Erario, nipote di Frate Osvaldo Carrabs  alla cui memoria è stato dedicato il restauro dell’organo.

Padre Osvaldo, nato a Gesualdo e morto di covid nel novembre 2020 a San Giovanni Rotondo dopo 60 anni di vita sacerdotale, stabilì un rapporto di profondo affetto filiale e grande confidenza con Padre Pio, un privilegiato contatto instauratosi nel periodo della sua formazione , in cui ebbe la fortuna di essere uno degli allievi con funzioni anche di assistente dell’anziano Confratello.

A seguire il concerto dei maestri Francesco di Lernia e Antonio Carretta, la fabbrica del Cavalier Francesco Zanin di Codriupo provincia di  Udine ha restaurato l’organo, il maestro Lino Impagliatello sarà custode del meraviglioso strumento.

Era il 6 agosto 1966, alle ore 18,30, quando Padre Pio recandosi sull’ala destra del matroneo della nuova chiesa di Santa Maria delle Grazie, consacrata sette anni prima, aveva benedetto personalmente il nuovo organo, circondato dai suoi confratelli, tra i quali padre Giacinto da Sant’Elia a Pianisi, delegato dell’Amministratore apostolico della Provincia religiosa, e padre Carmelo da San Giovanni in Galdo, guardiano del Convento. Erano presenti anche i costruttori del monumentale strumento musicale liturgico di cinquemila canne: Eligio Bevilacqua e i suoi tre figli, di Torre de Nolfi, in provincia de L’Aquila

Eligio Bevilacqua volle precisare che lo strumento era diverso da tutti quelli realizzati dal lontano 1920, quando impiantò la fabbrica, e da quelli che avrebbe costruito in futuro, perché «questo – precisò con gli occhi che gli brillavano dietro le lenti – è il capolavoro del secolo, perché l’ho fatto per Padre Pio».

Proprio quello si è provveduto a restaurare  con lo stesso suono come concepito nel lontano 1966.

Alfonso Dell’Erario, promotore dell’iniziativa e nipote di Padre Osvaldo ha sottolineato: “Siete stati la famiglia vera di nostro zio, quelli a cui ha dedicato la vita da quando lo accoglieste in seminario a 13 anni. I Frati Cappuccini sono stati da subito importanti per me, da ragazzo ho preso in prestito da loro i primi libri importanti dalla biblioteca del Convento di Montefusco dove mio zio era preside del liceo parificato e dove il sabato pomeriggio mi recavo al refettorio prima e poi a giocare a pallone con i ragazzi che frequentavano l’istituto. L’idea della religione era un tutt’uno con il sorriso di Padre Osvaldo quello che mostrava quando veniva a trovarci e che sempre ha conservato. Con noi si è sempre comportato con discrezione e efficacia.Pensavamo alla sua vita in Convento come alla meravigliosa armonia, quella che lo vedeva riunito con i Fratelli intorno a San Pio davanti al focolare del vecchio convento”.

Continua:”Nella sua ultima estate con noi cominciò a parlarci del suo rapporto con il Santo, ci aveva raccontato perché rispondesse alle suppliche di alcuni fedeli ed ad altri no, con semplicità “ma se Dio non mi dice cosa devo dirgli io che ne so”.

Infine, i ringraziamenti:”Ringrazio Intesa San Paolo che ha reso possibile il restauro dell’organo, banca presente sempre nella solidarietà, ringrazio Dio per aver dato a tutti noi San Pio e Padre Osvaldo alla nostra famiglia e invoco su tutti noi la benedizione del Santo”.

Francesco Aufiero