Flumeri (AV)-“Caro Di Maio vogliamo un incontro urgente “, gli operai ex Irisbus scrivono al vicepremier

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” Vorremmo descriverle le nostre proposte per far rivivere un’ industria che serve all’ Italia e alla dignità del Sud”.

Gentile Onorevole Luigi Di Maio
Siamo gli operai dell’ex Irisbus, ci scuserà ma ci risulta
ancora difficile chiamarci operai I.I.A. visto che nella realtà
dei fatti la famosa Industria Italiana Autobus non è mai partita
veramente!
Le scriviamo dopo aver atteso a lungo la sua visita al nostro
stabilimento, una visita dichiarata, promessa, sponsorizzata ma
mai arrivata!
Eppure le assicuriamo che la nostra meravigliosa vallata, con le
sue colline, che si ergono a “difesa” di una zona industriale
dalle vaste potenzialità mai realmente esplicatesi, sarebbe
veramente uno scenario unico anche per la nuova moda dei selfie
in uso alla politica contemporanea!
Lasciando da parte per un momento la drammatica ironia di chi,
come noi, ha dovuto imparare da generazioni l’arte del “Tirare a
Campare” arriviamo quindi al motivo di questa nostra missiva:
un incontro urgente con Lei!
Sicuramente sarà al corrente di quanto accaduto anche
recentemente all’ultimo incontro al Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali. Un incontro deludente e mortificante fatto di
persone che non riuscivano ad ascoltare le nostre parole, il
nostro sconforto e la nostra rabbia. Infatti mentre noi
parlavamo di Piano Industriale “alcuni” parlavano di debiti
accollatisi (? Volontariamente?) e di potenziali finanziamenti
da avere (le ricordiamo che anche l’ex proprietà aveva ricevuto
pubblici finanziamenti accumulando 60 milioni di debiti)!
Mentre noi chiedevamo lavoro “altri” paventavano una Cassa
Integrazione di 3 mesi (dopo 9 anni già di Cassa Integrazione!).
Insomma mentre noi volevamo essere il Sud che vuole lavorare
dignitosamente e guadagnarsi lo stipendio, ci veniva proposto il
solito, stucchevole, deprimente e irrispettoso ASSISTENZIALISMO!
Ecco noi abbiamo bisogno quindi di rispetto, di attenzione e di
diritti e ne vogliamo discutere con lei a voce, anche perché
vogliamo capire come si può parlare di nuovo “boom economico” se
vengono deprezzate, dimenticate e smantellate realtà industriali
come la nostra che è una produzione dall’altissimo valore
sociale visto che produciamo autobus che servono alla Nazione,
al Pubblico e non cioccolatini che ad alcuni fanno anche male!
Non sappiamo più a chi dobbiamo appellarci per incontrarla o per
essere di suo gradimento dobbiamo indossare i famosi “gilet
gialli” a cui anche ha dato il suo plauso e il suo sostegno? Lo
faremmo anche, ma già abbiamo subito processi e denunce per
molto meno, non vorremmo rischiare che, il suo alleato di
Governo, ci mandi addirittura in galera perché oltre al danno
non potremmo superare anche la beffa! Siamo operai, mica stolti!
Noi vogliamo solo raccontarle, farle toccare con mano la
precarietà, l’insicurezza, il deperimento in cui versa il nostro
stabilimento che un tempo era il fiore all’occhiello delle
realtà industriali italiane.
Noi vorremmo solo descriverle le nostre proposte per far
rivivere una industria che serve all’Italia e alla dignità del
Sud.
Caro “Cittadino” Di Maio (ci lasci passare questa “insolenza”),
noi vorremmo solo farle capire per noi qui cosa davvero vuol
dire “prima gli Italiani” e, soprattutto cosa vuol dire davvero
“Governo del Cambiamento”.
Sperando di ricevere risposta quanto prima la informiamo che non
resteremo a lungo ad aspettare con le mani in mano!
Grazie dell’attenzione gli operai ex Irisbus!