Il Parco Molinello di Grottaminarda va rivisto per intero

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Il Parco Molinello di Grottaminarda va rivisto per intero. Macchio, centro storico, risanamento ambientale e recupero.

Sono attesi da cinque anni molto importanti per il futuro, e i destini, di questa cittadina. La nuova amministrazione comunale, infatti, dovrà lavorare su più versanti e farsi trovare quando si tratterà di mettere mano ai progetti, Da quelli grandi a quelli più ordinari e quotidiani.

Per rendere, Grottaminarda, più vivibile e nel rispetto dell’ambiente e della storia. Ed affrontare, soprattutto, quello che per tanti è un rompicapo. Che, prima o poi, va affrontato. Come la giunta firmata Angelo Cobino ha fatto pochi giorni prima dell’ultima tornata elettorale. Che, tra l’altro, ha visto vincitore, ancora una volta, il Gallo e quindi riconfermato il primo cittadino. Che, insieme ai suoi, come dicevamo, ha inaugurato il parco”Molinello”, praticamente l’ingresso del Macchio, il polmone verde della cittadina ufitana. Aperto dopo un lavoro per cui sono occorsi 50 mila euro.

Un sentiero e una sorta di area pic nic. Lodevole iniziativa, questa, ma che sicuramente non basta. Perché il Macchio è una zona molto estesa, dove una volta scorreva un torrente, il Molinello appunto, ed era quelli che, in special modo i più piccoli grottesi, consideravano il posto dei loro segreti. La loro meta preferita, innanzitutto nei giorni d’estate. Quando si trascorrevano le giornate all’assalto di una nemmeno tanto fantastica”sedia del re”, in pratica un ricavato di roccia che aveva quella forma, nella zona delle sette montagne. Che, oggi, basta guardare alcune foto che girano sui social, non ci sono più. Ma, la storia, ha conservato il suo fascino.

E, allora, sarebbe tempo di mettersi al lavoro per recuperare quell’oasi naturalistica e riaffidarla alle fantasie dei bambini. In Comune si potrebbe creare un tavolo composto da alcuni assessorati per farli lavorare insieme. Ad esempio, a partire dal vicesindaco Marcantonio Spera, che ha anche funzioni relative all’ambiente, a Marisa Grillo, che curerà la promozione e la diffusione del patrimonio storico.

Naturalmente è anche una questione di finanziamenti. Poi c’è anche, in fase di conclusione, lo studio svolto qualche tempo fa dall’Università Federico II di Napoli che, sotto il coordinamento dell’architetto Adele Picone, ha esaminato le possibili soluzioni da adottare nel centro storico. Quello studio, a breve, sarà reso noto dal sindaco.

Giancarlo Vitale