Carfagna si allea con Zaia, M24A-ET: “Si dimetta, tradisce il Sud”

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“La ministra per il Sud Mara Carfagna che firma accordi con il governatore veneto Luca Zaia è evidentemente inadeguata al ruolo che svolge. Chiediamo al governo di procedere al più presto a un rimpasto per garantire al Mezzogiorno un rappresentante al dicastero che sia degno e consapevole del proprio ruolo e contestualmente annunciamo una raccolta firme per invitare i parlamentari meridionali a sfiduciarla”, questa la nota del Movimento 24 Agosto – Equità Territoriale.
“Il ministro Carfagna – si legge nella nota – ha da poco sottoscritto un accordo con il presidente della Regione Veneto Luca Zaia per l’istituzione della Zona Logistica Semplificata (Zls) Porto di Venezia-Rodigino, con cui si impegna a identificare le necessarie dotazioni infrastrutturali e gli investimenti, a valere sulla prossima programmazione del Fondo di sviluppo e coesione.
Ricordiamo che le Zone economiche speciali (Zes) e le Zone Logistiche Semplificate (Zls) sono state istituite nel 2017 con il fine ultimo e prioritario di imprimere una spinta reale allo crescita nel Mezzogiorno. Tuttavia, con la Legge di bilancio 2018 si è provveduto subito a correggere il tiro estendendo parzialmente la disciplina delle ZES alle regioni “più sviluppate”. In questo contesto già inverosimile, Mara Carfagna ha dato nuovamente dimostrazione di incapacità, sottoscrivendo un accordo con la Regione Veneto che – come annunciato a grancassa da Zaia – porterà a un investimento economico di 2,4 miliardi di euro nell’arco di un decennio, proprio nella regione Veneto. Risorse che avrebbero potuto e dovuto essere destinate alle aree da sempre marginali ed escluse dallo sviluppo industriale, cioè il Mezzogiorno. Purtroppo la ministra Carfagna non è nuova a queste sortite. La debacle più recente e clamorosa sta proprio nell’attribuzione del fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, fortemente penalizzante per il Sud e per il quale la ministra non ha messo un dito. Anzi, ne ricordiamo alcune gesta: l’incremento del divario infrastrutturale Nord/Sud, attraverso la concentrazione delle opere previste nel PNRR per gli investimenti nell’alta velocità al Centro Nord, grazie alla truffaldina attribuzione giustificata dalla denominazione “non territorializzabili”. La finta dichiarazione del 40% destinato al Sud, percentuale non calcolata sull’intero ammontare ma che comprende fondi già stanziati per il sud (strutturali e non di competenza del PNRR come React EU, FSC) e al netto di somme “non territorializzabili”, che di fatto rappresentano investimenti infrastrutturali al Centro Nord. Il mancato controllo sui metodi di attribuzione delle risorse attraverso i bandi che non solo NON GARANTISCE LA DISTRIBUZIONE DEI FONDI IN FUNZIONE DEI FABBISOGNI ma addirittura sta dimostrando di inasprire il divario, come accaduto per gli asili nido, gli assistenti sociali, la rigenerazione urbana e le proposte di intervento per il restauro e la valorizzazione di parchi e giardini storici. La mancata vigilanza circa la ripartizione degli esperti per la progettazione per il PNRR, destinati per il 60% al centro Nord, nonostante un divario in termini di personale estremamente squilibrato per le regioni del Sud.
Noi riteniamo che questo atteggiamento sia contrario agli obiettivi del dicastero e pertanto auspichiamo che si possa procedere quanto prima a un rimpasto nella squadra di governo, affinché si possa giungere alla nomina di una personalità politica capace di dare una risposta alle istanze del Mezzogiorno. Da parte nostra, nei prossimi giorni, ci faremo promotori di una raccolta firme per chiedere ai parlamentari meridionali e in particolare agli esponenti di Forza Italia di sfiduciare la ministra”.