Lacrime di coccodrillo

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Lacrime di coccodrillo. Sistema sanitario ed ospedaliero, dopo la follia dei tagli e chiusure.
Il Coronavirus e la crisi del sistema sanitario, dopo la follia del rigore, dei tagli e soppressioni a danno però solo dei piccoli ospedali, di montagna e di prossimità, ha provocato solo macerie, sofferenze e calo della qualità della vita.
Ci voleva il Coronavirus per far capire l’importanza della sanità pubblica e della utilità della rete sanitaria sul territorio, che è stato un grave errore chiudere, accorpare, sopprimere tanti Ospedali.
Oggi, o perlomeno recentemente, questa situazione sembra far registrare solo lacrime di coccodrillo.
Oggi pentiti, a parole, ma si continua nei fatti a distruggere la sanità pubblica.
Per anni distrutta la sanità pubblica, soprattutto quella di prossimità, taglio di posti letto, chiusura ospedali, taglio o soppressione di servizi.
La speranza che si faccia ammenda degli errori riconosciuti, quindi si faccia di tutto per mantenere seriamente le “solenni promesse”, quelle annunciate nelle giornate tragiche del Coronavirus.
Sono stati in tanti a lamentarsi sui tagli in passato alla sanità.
Testardaggine nel continuare a tenere il numero chiuso di accesso alle Facoltà Universitarie di Medicina e Chirurgia, senza nessuna verifica periodica nella programmazione di posti, in rapporto alla domanda o bisogno di medici, tradendo cosi lo spirito stesso del numero chiuso in funzione dinamica ai bisogni.
Ora, rutti apparentemente rinsaviti a recriminare per la mancata lungimiranza, tutti a portare dati sui posti letto per abitanti.
In Italia i posti letto, sono tra i più bassi dell’Europa, noi inascoltati, parlavamo di carenza dei posti letto per abitante.
Mentre, per anni, alcuni di noi, pochi, lottavano per la difesa della sanità pubblica, della sua presenza strategica nei territori, nelle lande sperdute, come le nostre zone interne, dove era necessaria.
Abbiamo lottato in difesa dei piccoli ospedali di montagna, dell’Ospedale “Criscuoli”, di Sant’Angelo dei Lombardi, quello di Bisaccia, o di altri ancora, mentre venivamo accusati, in modo meschino, di volere l’Ospedale sotto casa.
Tutti questi, poi durante la crisi del Covid, hanno versato lacrime di coccodrillo. Sembravano tanti pentiti, o convertiti come San Paolo sulla strada di Damasco ! Sembravano!
Infatti questi ci spiegavano invece le leggi dell’economia, ragionieristiche, i decreti Balduzzi, o quelli dei commissari regionali, i tagli, le soppressioni, ci spiegavano che, quasi con spirito “masochistico”, avremmo dovuto privarci, tagliarci, “quasi tutto”, morire per gli sprechi degli altri e addirittura poi gioire !
Mentre c’era chi lottava, protestava, spiegava le ragioni della necessità della presenza strategica dei nostri Ospedali in territorio delle zone interne, rinunciando a carriere e prebende, ecc.ecc. ..
C’erano tanti che, spiegando le ragioni dei tagli e delle soppressioni, solidarizzavano, pavidi, oppure opportunisti, si astenevano dalla lotta, partecipando a “tavoli imbanditi del potere”, al fianco dei “tagliatori di posti letto e degli ospedali”, sembravano “tanti tagliatori di teste della dignità e diritto dell’assistenza delle zone interne”.
Oggi, si versano solo lacrime di coccodrillo !
A noi non interessa ora ” aver avuto la ragione, dopo”, ma interessava far evitare i guasti, gli errori, il danno alle persone ed al territorio, conservare così, se non migliorare la qualità della vita, garantire la dignità delle persone per cui vale la pena di restare e contrastare la desertificazione della dorsale appenninica.
Resta però il rammarico di tante sofferenze, mortificazioni, ma ancor di più di anni e tempo perso, tra morti e dolori, a privarci di tutto, ad impoverire la qualità della vita, nelle zone interne, nella dorsale appenninica, in territori, dove forse è rimasto, come unico bene, appunto, solo la vita!
Tony Lucido