Pugliese analizza il campionato del Gesualdo, il rendimento della squadra, sul futuro……

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Il Gesualdo salva la categoria battendo nel playout il San Vitaliano e conserva il diritto a giocare anche nel prossimo anno in Promozione. Dopo un buon girone di andata chiuso a 19 punti, sono arrivate mesi difficili e la squadra era precipitata in zona rossa. Nelle prime 10 partite del girone di ritorno, solo una vittoria esterna contro il Real Sarno e un pari interno con il Serino (poi vinta per decisioni del giudice sportivo per irregolarità di tesseramento di un calciatore). La svolta nella trasferta a Lioni contro una squadra lanciatissima per vincere il campionato con un’ottima prova che significò un punto ma soprattutto fece ritrovare nel gruppo la convinzione di poter centrare l’obiettivo.

L’allenatore della squadra, già da quattro anni, è stato Alfonso Pugliese a cui rivolgiamo alcune domande.

Cosa è successo nei primi mesi del nuovo anno che stava per far precipitare la situazione, quali i motivi dei risultati che non arrivavano?

“I due, tre infortuni nei primi mesi dell’anno sono stati determinanti, con una rosa limitata se ti mancano certi over è stato difficile, poi ci siamo adagiati sul girone di andata. Eravamo convinti che tra Cimitile e San Vitaliano in casa avremmo fatto i punti necessari alla salvezza, abbiamo preso sottogamba le due gare. Non ritengo il maltempo una causa, ha costretto a allenarci altrove, nelle palestre ma non ha influito né il fatto che a dicembre abbiamo inserito nuovi elementi.  Non abbiamo smantellato la squadra al mercato, sono andati via in tre sostituiti con Gambino, Pezzella, Mirko Tammaro. Nel girone di andata avevamo raccolto tanti punti, sono stati commessi degli errori, anche da parte mia, mi servirà di esperienza”.

Come è stato il rendimento dei più giovani impiegati?

“Gli under hanno fatto benissimo, sono cresciuti tanto, venivano dal settore giovanile hanno sofferto all’inizio, sono cresciti mentalmente durante il campionato. Tutti bene Nitti, Imbimbo, Gambino per quel poco che ha giocato. Discorso a parte per Fulchino. E’ un ragazzo serissimo, i problemi fisici all’inizio lo hanno frenato, non è mai mancato agli allenamenti, sempre puntuale, mai una parola fuori posto, mancino, di personalità, una sua grande dote è quella di saltare l’uomo”.

A dicembre è arrivato Mirko Tammaro, perché è stato utilizzato a centrocampo?

“Mirko Tammaro ha fatto la sua parte, è un trequartista, abbiamo iniziato il campionato con il 4-3-1-2, poi non avendo terzini di spinta con facessero cross, ho cambiato, passando a un centrocampo a 4 e lui si è dovuto adattare”.

Sul rendimento di altri calciatori, su Michele Riefoli

“Riefoli merita tanto, è venuto a novembre senza allenamento, ha fatto sempre la differenza “.

Su Erio Memmolo

“Erio Memmolo fa un lavoro sporco, si sacrifica e proprio per questo perde lucidità sotto porta, questo gli chiedevo, questo campionato gli è servito tanto per capire come interpretare il ruolo”.

Su Tommaso Gubitoso

“Gubitoso era una certezza per me, è un ragazzo serio, un professionista nei dilettanti, una sicurezza tra i pali, ha coraggio e così si fa valere nelle uscite”.

Sulla difesa

“Denis Bellofatto e Andrea Memmolo sono state due garanzie, fin quando hanno giocato insieme siamo andati bene, poi l’infortunio di Memmolo ci ha penalizzati molto”.

Il rammarico resta la sconfitta a Bisaccia

“A Bisaccia ho gestito i diffidati ecco perché ho escluso Annese e Riefoli, volevo preservarli per la gara successiva”.

L’apporto del pubblico non è stato quello degli scorsi anni?

“I calciatori hanno sofferto la mancanza del solito apporto del pubblico, la speranza che si riavvicinino, tutti si sentivano protetti in casa, l’augurio si ritrovi compattezza, il calcio ha sempre riunito in passato, deve tornare ad essere così”.

Il campionato è stato difficile, grande soddisfazione per aver raggiunto l’obiettivo?

“Credo sia stata una salvezza meritata e voluta, con il gruppo abbiamo gioito e sofferto insieme, questo è ciò che conta nel calcio e più in generale nello sport. Mi porterò nel cuore tutta l’annata, per me è una grande vittoria aver portato il Gesualdo in Promozione dopo quattordici anni e di essere riuscito poi a centrare la salvezza”.

Nelle prossime settimane la società deciderà come organizzarsi per la prossima stagione e Pugliese sceglierà dove allenare, tra le alternative anche quella di andare altrove restando sempre il primo tifoso del Gesualdo.